Oggi è l’ultimo giorno che ha Stellantis per trovare un accordo con United Automobile Workers
In una giornata fiacca per le borse europee e, più in particolare, per il comparto auto a Piazza Affari Stellantis viaggia a passo lento, con un ribasso attorno a un punto.

In una giornata fiacca per le borse europee e, più in particolare, per il comparto auto a Piazza Affari Stellantis viaggia a passo lento, con un ribasso attorno a un punto. Mentre in Italia tornano a circolare indiscrezioni, non confermate, su una possibile cessione di Comau (la società di automazione e robotica del gruppo), gli occhi sono in realtà rivolti verso gli Stati Uniti. Infatti, il 14 settembre è l’ultimo giorno per trovare un accordo con United Auto Workers (Uaw), il maggiore sindacato americano dell’auto, sul rinnovo del contratto di lavoro. Nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni su una possibile intesa in extremis, ma per il momento nulla è stato messo nero su bianco e lo spettro dello sciopero minacciato da Uaw continua ad aleggiare.

«Lo sciopero appare quasi certo in quanto, nonostante la leggera riduzione delle pretese del sindacato avvenuta negli scorsi giorni, la distanza tra domanda e offerta appare ancora ampia», spiegano gli analisti di Intermonte. Le divergenze non sembrano riguardare solo l’incremento di stipendio (sindacato chiede 9% annuo, Stellantis offre il 3,6%), ma anche l’orario lavorativo (Uaw chiede settimana da 32 ore a parità di stipendio rispetto alle 40 ore attuali) e maggiori benefici sul fronte pensioni e adeguamenti per il costo della vita. Alcune stime suggeriscono che nel complesso le richieste porterebbero a quasi un raddoppio del costo orario (dagli attuali 55 a circa 100 dollari). Il costo del lavoro pesa per circa il 10% sul fatturato, mentre i lavoratori del Nord America rappresentano circa il 30% del totale. «Stimiamo che l’impatto da ogni giorno di sciopero possa aggirarsi nell’intorno di 130 milioni di euro per Stellantis, visto che è stato circa 90 milioni di dollari per Gm nel 2019. Altri studi indicano 5 miliardi di dollari ogni dieci giorni per Stellantis, Gm e Ford complessivamente. Il sindacato sembra avere la possibilità di scioperare fino a due mesi assicurando una paga da 500 dollari a settimana ai suoi membri», sottolinea Intermonte.

Per quanto riguarda Comau, Stellantis starebbe lavorando alla cessione della società e avrebbe dato a Goldman Sachs incarico esplorativo per sondare l’interesse dei fondi. Stellantis, da tempo, ha indicato pubblicamente che esiste un progetto di spin-off di Comau, ma questo non si è mai concretizzato. Secondo il quotidiano finanziario, ora avrebbe ripreso quota e potrebbe essere accompagnato da una Ipo, sebbene il gruppo sia aperto anche ad altre soluzioni come la cessione avvenuta per Magneti Marelli. «Tuttavia, tale opzione sembra avere scarse possibilità di successo al momento in quanto solo player industriali cinesi avrebbero mostrato interesse verso l’asset e probabilmente il loro operato verrebbe limitato/bloccato dal governo italiano tramite l’esercizio del Golden Power», spiega Intermonte, ricordando che «la volontà di perseguire con lo spin-off di Comau era già presente ai tempi della presentazione della fusione tra Fca e Psa, ma la priorità assegnata ad altri progetti ne ha posticipato l’esecuzione».

La società, dal canto suo, spiega che non ci sono novità: «Il piano per lo spin-off di Comau procede, come annunciato sia da Stellantis sia da Comau. Al momento non è possibile aggiungere ulteriori dettagli», ha detto un portavoce di Comau, spiegando che «in questo percorso l’azienda, che festeggia 50 anni nel 2023, sta consolidando gli obiettivi prefissati». Di fronte a una domanda di automazione che cresce nel mondo più del 10% all’anno, «Comau ha diversificato le proprie attività, entrando in settori che si aprono alle tecnologie di automazione, come la cantieristica, dove abbiamo un’importante partnership con Fincantieri. Comau sta sviluppando anche innovativi progetti nel campo della trasformazione digitale e della robotica – collaborando con Intrinsic (Gruppo Alphabet) – oltre che dell’e-Mobility, che rappresenta il 40% del business dell’azienda», ha aggiunto il portavoce.

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