Open è il ‘laboratorio di idee’ di Regione Toscana per l’innovazione
Le innovazioni organizzative, tecnologiche e gestionali avvengono di continuo all’interno delle organizzazioni sanitarie per effetto di spinte sia esogene che endogene, non sempre però è facile ottenere una trasferibilità da un organizzazione all’altra.
Chi sono le pmi innovative?

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Le innovazioni organizzative, tecnologiche e gestionali avvengono di continuo all’interno delle organizzazioni sanitarie per effetto di spinte sia esogene che endogene, non sempre però è facile ottenere una trasferibilità da un organizzazione all’altra. Ciò consentirebbe invece di acquisire una maggiore capacità di fornire nuove risposte ai bisogni grazie alla diffusione delle soluzioni che si sono rivelate efficaci.

La definizione di percorsi che favoriscono la comunicazione e lo scambio d’idee è sicuramente una strada da intraprendere, poiché la creatività per l’innovazione organizzativa  è sempre più vista come una competenza ottenibile tramite l’inter-scambio di idee e pareri, attraverso il meccanismo secondo cui le idee e la conoscenza sono stimolate lavorando con altri soggetti (Schultze 2000) detentori di background differenti (Argote e Ophir 2002).

Anche se spesso siamo naturalmente attratti dal grande cambiamento, non può essere considerata innovazione solo quella che “cambia radicalmente le regole del gioco”, ma, al di là della sua dimensione, qualsiasi idea nuova che abbia una ricaduta significativa nel settore specifico di applicazione è da considerare di per se innovazione.
Realizzare una “strategia continua dell’innovazione” richiede un sistema in grado di offrire motivazioni e stimoli ai soggetti coinvolti, in questa ottica l’innovazione diviene una metodologia che sistematizza, mette in pratica e valuta adeguatamente le proposte innovative che si sviluppano al proprio interno. Occorre perciò creare un “ambiente culturale” favorevole al cambiamento anche mediante l’individuazione di criteri per valutare l’innovazione e  per riconoscerla e premiarla. Un primo criterio per identificare una vera innovazione è il fatto che l’idea sia stata realizzata in pratica ed abbia funzionato.

Partendo da queste riflessioni la Regione Toscana dal 2017 ha varato il programma OPEN pensato come un “laboratorio di idee” per la realizzazione di percorsi di formazione  regionale per supportare i processi di cambiamento organizzativo e di miglioramento della qualità dei servizi. Con questo modello viene favorita la partecipazione da parte di tutti i dipendenti delle aziende pubbliche e private accreditate del SSR alla promozione del cambiamento organizzativo all’interno dei servizi sanitari, al fine di assicurare risposte adeguate alle esigenze di qualità ed efficienza del sistema.  

L’iniziativa consiste in un concorso di proposte progettuali mediante il quale si intende promuovere e supportare l’avvio e l’implementazione di progetti in grado di produrre un significativo cambiamento dei processi di lavoro, con un impatto positivo sui percorsi di cura e favorire lo sviluppo della cultura della cooperazione tra aziende. L’obiettivo generale  è la realizzazione di percorsi di miglioramento che consentano di aggiungere valore per il paziente, ottimizzando i processi ed eliminando le attività non a valore.  

Ogni anno viene pubblicato un bando con il quale sono selezionati progetti che rispondono a specifiche tematiche di volta in volta individuate. Le proposte progettuali vengono selezionate da un panel di esperti e, per quelle ammesse, è previsto un tutoring durante la fase di avvio. Alla scadenza del termine previsto per il completamento della prima fase vengono premiati i tre progetti vincitori, mettendo a disposizione dei professionisti coinvolti bonus formativi per  l’acquisizione di ulteriori competenze in tema di miglioramento organizzativo.

In questo lasso di tempo sono stati realizzati oltre 30 progetti di miglioramento organizzativo e sono stati offerti percorsi formativi a 27 professionisti del SSR.

La complessa situazione che le organizzazioni sanitarie hanno affrontato e stanno ancora gestendo per fronteggiare l’epidemia da Covid ha fatto emergere in moltissimi casi la possibilità di trovare in tempi brevissimi soluzioni per dare risposta all’emergenza.

Questa capacità di risolvere in modo agile problemi organizzativi complessi attraverso un approccio creativo e lavoro di squadra è quindi da valorizzare per poter affrontare situazioni di emergenza e post emergenza analoghe a quelle relative alla recente epidemia. Sono stati quindi individuati come ambiti tematici per il bando OPEN 2020:

– progettualità per la ripresa dell’attività ‘normale’ post fase 1 COVID

– progettualità per capitalizzare quanto appreso e sperimentato durante la fase 1 dell’epidemia Covid e predisporre buone pratiche da adottare in caso di ripresa dell’epidemia.

Le proposte dovevano pervenire entro il  20 agosto e sono stati presentati 29 progetti  che riguardano lo sviluppo di nuove competenze (6), l’umanizzazione (2), le televisite (1), la gestione degli approvvigionamenti (3), la gestione dei pazienti cronici (6), l’allestimento di spazi (5), l’organizzazione di percorsi (6). Tutte le progettualità diventeranno patrimonio comune del SSR e questo contribuirà a rafforzare la percezione della necessità di muoversi ed operare in un’ottica che sempre più travalica i confini delle singole aziende perché è l’intero sistema che risponde ai bisogni di salute dei cittadini.

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