Pietro Salini : “La scarsità delle materie prime è un tema importante e insidioso”
L' Amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini si esprime in merito al rischio legato alle materie prime, divenute tratto scarse e sempre più care.
Salini Impregilo

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L’ Amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini si esprime in merito al rischio legato alle materie prime, divenute tratto scarse e sempre più care.

«È un tema cruciale. Pesano il blocco di produzioni in varie parti del mondo e la ripartenza di alcune superpotenze prima di altre. L’impressione» sottolinea Salini «è che la Cina abbia avuto gioco facile. Acquistando con una certa preveggenza prodotti per l’industria, li ha resi scarsi nel futuro per gli altri. E c’è una forte crescita della domanda: tutto il mondo ha piani di ripresa e resilienza come il nostro. C’è una corsa globale alle risorse e questo genera un forte impatto sui prezzi di cui bisogna tenere conto».

Per l’ad di Webuild, «non possiamo scaricare sul sistema produttivo questa impennata del costo delle materie prime. Credo che il governo stia lavorando a un provvedimento e spero arrivi il più presto possibile. La nostra filiera, fatta di oltre 7 mila imprese, sta veramente soffrendo. Serve rapidità e saggezza nelle decisioni: non si può pensare che una piccola società sopporti un prezzo del ferro triplicato. Non si può chiedere a queste imprese di fallire».

Questa situazione può arrivare a fermare i cantieri: «temo di sì, non è ancora successo, ci auguriamo che non avvenga, sarebbe doloroso per le imprese coinvolte. Tanto più in un momento in cui, col Pnrr, dobbiamo far partire i cantieri, non fermarli. Non basta fare le norme per far ripartire le imprese, come il bonus 110%, ma riconoscere anche i soldi per farle funzionare. Altrimenti avrebbe il sapore di una beffa».

«Per noi si sta configurando un anno da record: stiamo chiudendo il primo semestre con nuovi ordini per 21 miliardi di euro e un portafoglio che, nelle sole costruzioni, supera i 50 miliardi. Saremo il gruppo più impegnato nella realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Dopo il Texas e la maxi commessa ferroviaria da 13 miliardi per la nuova ferrovia, Webuild ha appena replicato in Australia risultando miglior offerente per il primo lotto del North East Link, per un sistema di tunnel autostradali a Melbourne. Valore per il gruppo: più di 2 miliardi.

«Significa che quello che abbiamo costruito con Progetto Italia, l’eccellenza dei processi, la qualità delle persone alla fine pagano», sottolinea ancora Salini.

«Abbiamo cambiato il paradigma. Abbiamo modificato l’idea di una società forte in Italia, nell’Area africana, ma invisibile in Nord America, in Nord Europa o nelle altre parti del mondo che crescono. Oggi siamo un gruppo competitivo nelle aree dove c’è fermento. Siamo pronti a crescere anche con acquisizioni. Ci interessano settori come il monitoraggio e la manutenzione. Puntiamo a rafforzarci in aree come l’Australia, gli Usa, il Nord Europa e la Francia», aggiunge l’Ad di Webuild.

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