Le PMI trovano difficile ottenere una risposta alle loro richieste di prestito

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I risultati di una nuova indagine pubblicati oggi confermano che minori sono le dimensioni di un’impresa, maggiore è la probabilità che un istituto finanziario ne respinga la richiesta di credito. In particolare è molto difficile per le imprese più piccole ottenere dalle banche i motivi del rifiuto anche se ne hanno pieno diritto. Per riuscire a ottenere il prestito a tali imprese occorre la spiegazione del rifiuto perché in tal modo possono intervenire sugli elementi carenti delle loro domande. I risultati dell’indagine indicano che alle PMI gioverebbe notevolmente ricevere risposte: circa la metà delle PMI che hanno partecipato all’indagine ha dichiarato che una chiara spiegazione da parte delle banche sarebbe utile per ottenere finanziamenti futuri. L’indagine raccomanda di conseguenza il rilancio del dialogo tra banche e PMI, aumentando la trasparenza e impegnandosi nel miglioramento dell’alfabetizzazione finanziaria delle imprese più piccole. Le piccole e medie imprese sono il motore della crescita per l’economia dell’UE, pertanto l’accesso al credito è di vitale importanza sia per la loro sopravvivenza sia per la sopravvivenza della nostra economia.

Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, ha commentato: “La crisi economica e finanziaria ha inciso negativamente sulla capacità del settore finanziario di convogliare finanziamenti verso l’economia reale. Le PMI, in particolare, contribuiscono in modo determinante alla crescita sostenibile, ma hanno ancora difficoltà ad ottenere finanziamenti. I risultati dell’indagine pubblicati oggi sottolineano il fatto che ricevere dalle banche una risposta chiara alle richieste di prestito è essenziale per le PMI. Pertanto è di vitale importanza rilanciare il dialogo tra banche e PMI.”

Raccomandazioni tratte dall’indagine

I risultati dell’indagine indicano che alle PMI gioverebbe notevolmente ricevere risposte alle loro richieste di prestito: circa la metà delle PMI che hanno partecipato all’indagine ha dichiarato che una chiara reazione da parte delle banche sarebbe utile per l’ottenimento di finanziamenti futuri.

Ma nel segmento inferiore del mercato è esattamente dove ottenere una risposta può essere un problema, dove le banche spesso valutano le PMI in base a vasti insiemi di dati e dove l’economia della situazione a volte non favorisce discussioni approfondite tra i funzionari della banca e i rappresentanti delle PMI.

Per risolvere i problemi segnalati nelle conclusioni, l’indagine raccomanda il rilancio del dialogo sulla trasparenza tra banche e rappresentanti delle PMI al fine di rendere le imprese maggiormente consapevoli del loro diritto a una spiegazione chiara e alla definizione di un grado condiviso di risposta.

Prossime tappe

Nel corso del 2014 sarà riavviato il dialogo tra banche e PMI per presentare i risultati dell’indagine e le relative raccomandazioni e discutere con le parti interessate. Gli scopi sono migliorare la trasparenza tra banche e PMI, incoraggiare le banche a individuare modalità per migliorare le risposte date alle PMI e aumentare la consapevolezza in merito all’importanza di tali spiegazioni rispetto alle domande di prestito.

Contesto

A norma dell’articolo 145, paragrafo 4 della direttiva UE sui requisiti patrimoniali1, le PMI hanno il diritto di avere una risposta scritta quando richiedono un credito bancario. Tuttavia, secondo i risultati dell’indagine, molto poco è stato fatto per attuare effettivamente la norma: le PMI e le banche raramente sono a conoscenza della sua esistenza.

L’iniziativa per rilanciare il dialogo tra banche e PMI è una delle azioni volte a migliorare l’accesso delle PMI ai finanziamenti, incluse nell’ultima comunicazione sul finanziamento a lungo termine dell’economia europea che è stata pubblicata a marzo 2014.

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