Prada sceglie Andrea Guerra per guidare la prima linea di manager
Prada si sta per affidare ad Andrea Guerra, un manager di caratura internazionale con un curriculum di prim’ordine e una lunga esperienza al vertice di aziende familiari, quotate e non, che operano nel segmento dell’alto di gamma.
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Prada si sta per affidare ad Andrea Guerra, un manager di caratura internazionale con un curriculum di prim’ordine e una lunga esperienza al vertice di aziende familiari, quotate e non, che operano nel segmento dell’alto di gamma.

Classe ‘65, Andrea Guerra ha mosso i primi passi ai vertici del colosso degli elettrodomestici Indesit Company (2000) della famiglia Merloni, passando poi a guidare la Luxottica (2003) di Leonardo Del Vecchio e Eataly (2016) di Oscar Farinetti. Guerra inoltre conosce molto da vicino il mondo del lusso: lo ha visto ai vertici di Luxottica (2003-2014) lavorando con le maggiori griffe del mondo, e lo ha conosciuto dall’interno avendo lavorato per Lvmh a capo della divisione Hospitality Excellence e come membro del comitato esecutivo del colosso francese, un incarico che, d’accordo con Bernard Arnault, lascerà a fine anno.

Bertelli e Guerra si conoscono dal 2003, quando il manager convinse il colosso del lusso che all’epoca era azionista al 5% della rivale De Rigo, a passare la licenza degli occhiali di Prada e Miu Miu al gruppo Luxottica. Stando a fonti finanziarie i due manager avrebbero poi rinsaldato i rapporti negli ultimi anni, incontrandosi spesso anche fuori dalle occasioni di lavoro. Il patron di Prada e Guerra sono inoltre vicini di casa sui colli aretini, e pare che abbiano avuto modo di frequentarsi spesso durante il lockdown dato che entrambi si sono ritirati in campagna a lavorare da remoto. Guerra, che nei giorni scorsi avrebbe pure incontrato alcuni manager di Prada insieme a Bertelli, conosce molto bene Massimo Vian, che da tre anni è a capo della Direzione industriale di Prada, ed è stato un suo diretto riporto ai tempi di Luxottica.

Toccherà a Guerra fare da ponte e agevolare il passaggio di consegne tra Patrizio e Lorenzo Bertelli. Il primogenito di Miuccia Prada e del manager che ha fatto grande l’azienda del lusso milanese, è entrato in azienda nel 2017, e in questi anni si è occupato di sostenibilità. Nel corso del capital market day dello scorso anno Patrizio Bertelli oltre a illustrare gli obiettivi di crescita di medio termine, aveva comunicato al mercato che nell’arco di 3-5 anni intendeva passare il timone in mano al figlio Lorenzo, una notizia che era stata accolta con favore dagli investitori, a ulteriore riprova della volontà della famiglia di rimanere impegnata in prima linea sul gruppo.

Dal canto suo Miuccia Prada, già nel febbraio del 2020 ha scelto il suo braccio destro alla direzione creativa, nominado lo stilista belga Raf Simons come co-direttore creativo del marchio Prada. Peraltro è di questi giorni la notizia che lo stilista di Neerpelt chiuderà la collezione che porta il suo nome, e che ha fondato nel 1995, dedicandosi a tempo pieno alla creatività del “marchio ammiraglia” che disegna insieme a Miuccia Prada.

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