Prestito senza interessi? Arriva dalla Svezia

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Come avere un prestito senza dover pagare gli interessi? Se fossimo svedesi potremmo rivolgerci alla Jak Medlemsbank, la banca etica di credito cooperativo che presta denaro ai suoi soci senza costi extra sul rimborso delle rate. L’istituto si finanzia con le quote associative e finora conta ben 38 mila soci, con un giro d’affari di circa 120 milioni di euro. Utopia? No, esiste anche in Danimarca, e presto potrebbe arrivare anche in Italia.

L’associazione culturale Jak Bank Italia ha infatti studiato il modello scandinavo e ha già sottoposto il suo business plan alla Consob per ottenere l’autorizzazione creditizia. Prestiti personalileggeri, per investimenti sulle persone e sui progetti, più che sul ritorno economico derivante dall’erogazione del finanziamento. Anche la struttura dovrà essere snella: home e phone banking e nessuna filiale, per abbattere i costi. Già, i costi: chi li sostiene?

Il comitato promotore, composto da quelli che, secondo una definizione di moda oggi, potremmo chiamare “comuni cittadini” (si va dall’insegnante al revisore contabile, passando dall’informatico, ndr), ha avviato sul suo sito la raccolta fondi per adempiere agli ultimi obblighi burocratici. Lo stesso meccanismo sarà seguito se la Consob darà il suo ok, momento a partire dal quale in un anno dovrà essere messo insieme il capitale sociale. I soldi da prestare arriveranno dai soci aderenti, i quali risparmierebbero appunto sugli interessi (azzerati) qualcora dovessero richiedere un finanziamento.

Carlo Giordano, presidente di Jak Italia, ha spiegato che, per diventare operativi, servirà la collaborazione di 5.700 persone che decideranno di scommettere in questa nuova banca etica, comprandone almeno 10 azioni con una spesa minima di 1.000 euro. Attualmente il comitato si compone di sole 25 persone, e le sue iniziative raggiungono 300 iscritti, 1800 fan su Facebook e oltre 200 followers su Twitter. Saranno abbastanza?

“Ci auguriamo di erogare il primo prestito già l’anno prossimo”, ha dichiarato Giordano, fissando il tetto massimo di 30 mila euro per ogni erogazione. Il resto sarà calibrato in base “al tipo di risposta della gente, se il modello avrà successo anche in Italia allora i prestiti pian piano diventeranno più corposi. Ma in principio faremo solo dei micro-finanziamenti, anche per ridurre il rischio legato a eventuali insolvenze”.

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