I prezzi delle case sono calati del 3% nel corso del terzo trimestre del 2016
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Si tratta della peggiore performance trimestrale dell’anno in corso dopo una prima metà dell’anno contrassegnata da valori stabili e dinamismo sul fronte delle compravendite, mentre l’andamento tendenziale su base annua segna uno scarto negativo del 3,8% rispetto a settembre 2015.

Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di idealista, “si registra un dato peggiore delle attese, che se da un lato va ascritto a fattori stagionali, dall’altro segna un peggioramento dell’accessibilità economica alla casa. L’instabilità frena il recupero dei valori e questo determina un nuovo calo in molti mercati, con i proprietari costretti ancora ad abbassare le pretese per vendere casa”.
Prosegue l’andamento contrastato del mattone italiano con i prezzi che tornano a scendere in tutte le regioni italiane a eccezione della Valle d’Aosta (2,4%).
Stabili Emilia Romagna e Calabria, con un calo trascurabile dello 0,1%, le più penalizzate nel corso del terzo trimestre sono la Campania (-5%), la Lombardia (-4,8%) e il Piemonte (-4%).

La regione più cara d’Italia resta la Liguria (2.717 euro/m²), seguita dal Lazio (2.538 euro/m²) e dalla Valle d’Aosta (2.513 euro/m²). Chiude la graduatoria la Calabria, fanalino di coda con 940 euro al metro quadro.
Le sofferenze più evidenti dopo il periodo estivo si sono registrate a livello provinciale, con 71 delle 110 aree interessate dal calo dei valori, segno che nei centri minori il mattone soffre di più. In particolare, si rilevano ancora forti cadute a ribasso nelle province di Trapani (9%), Como (8,9%) e Belluno (7,7%). All’opposto, i rimbalzi maggiori toccano un picco del 3,5% in provincia di Salerno.

Nel ranking delle province più care, Savona (3.311 euro/m²) precede Bolzano (3.065 euro/m²) e Imperia (2.869 euro/m²). In tutto, sono 14 le aree provinciali dove i prezzi non superano i mille euro al metro quadro, con Biella (730 euro/m²) fanalino di cosa del ranking dei valori immobiliari.
Il trend negativo dei prezzi si estende al 67% dei capoluoghi italiani monitorati (104) nel report di idealista. Dopo i segnali di recupero fatti registrare nella prima metà dell’anno, tornano in terreno negativo tutti i principali mercati – Milano (-4%), Napoli (-3,1%) e Roma (-2,7%) -, la sola Bologna (0,7%), tra i centri maggiori, segna un timido rimbalzo.

Nel resto dei capoluoghi italiani spiccano i tonfi di Carbonia (-9,5%), Chieti (-6,6%) e Lecce (-5,8%); 24 sono i centri che segnano cali superiori alla media del periodo (3%); 33 capoluoghi analizzati su 104 segnano variazioni minime, comprese tra il
-1% e l’1%; le performance migliori spettano a Belluno (5%), Brindisi (3,7%) e Verbania (3,2%).

Il ranking delle città più care vede sempre Venezia (4.398 euro/m²) saldamente al comando davanti a Firenze (3.341 euro/m²), che supera Milano (3.337 euro/m²) sul podio del prezzi nazionali. Nella parte bassa della tavola troviamo Trapani (936 euro/m²), Caltanissetta (922 euro/m²) e infine Biella, la città italiana dove comprare casa costa meno, con solo 751 euro al metro quadro.

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