Un anno fa, ipotizzare di poter chiudere il 2022 con questi risultati sarebbe stato impensabile. Eppure, nonostante guerra, impennata dell’energia e corsa dell’inflazione, la produzione manifatturiera lombarda non ha mai smesso di crescere. Nelle rilevazioni di Unioncamere Lombardia il progresso del quarto trimestre (+0,8%) porta la produzione a superare il record precedente, come ormai accade da molti trimestri.
Il progresso tendenziale del periodo ottobre-dicembre è ancora significativo, una crescita del 2,7% in termini di produzione, del 9,2% per il fatturato.
Nel consuntivo finale, il 2022 vede una crescita produttiva del 6,3%, per nulla disprezzabile dopo il rimbalzo di 16 punti dell’anno precedente che aveva già annullato interamente la caduta legata la Covid.
Spinta che prosegue e che lascia in termini di progresso acquisito un altro +1,2%. Progressi ottenuti con una spinta rilevante oltreconfine (ordini esteri a +9,7% nella media 2022), che ha contribuito a portare ad un livello record la produzione assicurata.
Il comparto moda allargato (abbigliamento, pelli, calzature e tessile) continua ad essere il settore più performante, recuperando il ritardo nella ripresa della crisi e segnando importanti sviluppi grazie al sostegno della domanda nazionale ed estera. Per l’abbigliamento la crescita annua è pari al 24,5%, pelli e calzature si attestano a +21,7%, il tessile a +10,8%. All’estremo opposto continuano invece a soffrire i comparti più esposti allo shock energetico, dunque chimica, metallurgia e gomma-plastica, aree che chiudono il quarto trimestre con una produzione in arretramento e sono tra i meno dinamici dell’intero 2022. Così come in calo, dopo molti trimestri positivi, è il saldo degli occupati, che vede un dato negativo dello 0,2% nel confronto tra nuovi ingressi ed uscite.