Professioni, su le segnalazioni

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Trasferimento a valori incongrui di quote societarie, atti di distrazione in situazioni di crisi economica, difficoltà a individuare il titolare effettivo in operazioni gestite attraverso società fiduciarie sono all’origine dei maggiori «sospetti» dei dottori commercialisti.

Per i notai i problemi principali riguardano invece le operazioni immobiliari con soggetti dalle referenze giudiziarie negative (che abbiano subito o abbiano in corso indagini e procedimenti giudiziari), con controparti in paesi a fiscalità privilegiata e dall’origine sospetta dei fondi utilizzati.

Questo quanto emerge in merito alle segnalazioni complessivamente pervenute all’Uif nel 2012 e nel primo trimestre 2013, diffuse nei giorni scorsi, in cui si segnalano 67.047 sos nel 2012 con un incremento del 36,5% sul 2011.

Tuttavia, nel primo trimestre 2013 si sono registrate «solo» 15.552 comunicazioni pervenute, circa il 5% in meno rispetto al corrispondente periodo del 2012.

Tornando alle segnalazioni intervenute nel 2012 ben 2.370 sono arrivate da professionisti e gestori di giochi e scommesse, segnalazioni che seppur ancora basse in termini assoluti (poco più del 3% delle complessive) si sono pressoché quintuplicate rispetto al 2012. La maggior parte delle segnalazioni dei professionisti è stata effettuata dai notai (quasi l’80% delle totali), come si evince dalla tabella riportata.

È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Autorità di Informazione finanziaria per il 2012, pubblicato venerdì scorso sul sito della Banca d’Italia.

Le nuove Classificazioni Uif

Di particolare interesse, nelle ben 100 pagine di cui si compone il rapporto annuale, appare la «Classificazione tipologica e statistica delle segnalazioni». In pratica, si legge nel rapporto, l’Uif ha provveduto a classificare le segnalazioni sulla base di schemi di comportamento (cioè combinazioni di operazioni legate fra loro da un fine probabilmente illecito o ascrivibili a «tipi» noti o che presentano caratteristici tratti di anomalia) e caratterizzazioni di profilo (cioè singoli aspetti dell’operazione sospetta che rappresentano, in base alla concreta esperienza, un tratto utile ai fini della quantificazione del rischio antiriciclaggio o gruppi di operazioni che presentano aspetti omogenei nei quali riconoscere comuni fattori di rischio ed evidenze di anomalia). Da tale attività di classificazione e monitoraggio possono scaturire nuovi «indicatori di anomalia» per l’orientamento dei futuri segnalanti.

Modelli di comportamento riconducibili a fenomeni di evasione fiscale

Fra questi spiccano numerosi casi di utilizzo strumentale di conti correnti personali al fine di veicolare movimentazioni d’impresa (presente in oltre 5 mila segnalazioni), il giro di fondi fra persone fisiche e giuridiche tra loro collegate (circa 1.600 segnalazioni) e il reiterato utilizzo per contanti di conti aziendali (circa 2.300 segnalazioni). Numerose segnalazioni rivelano, poi, condotte consistenti nell’adozione di negozi diretti a occultare l’effettivo titolare della ricchezza, per il tramite di soggetti interposti, nonché nel ricorso a fatturazioni false emesse da società di comodo (cosiddette «cartiere») a fronte di prestazioni inesistenti o in attività di importazioni/esportazioni fittizie, anche in combinazione tra loro, che permettono di attribuire una causa apparente al trasferimento dei fondi a fornitori situati all’estero, o al rientro di fondi.

Frequenti sono poi risultate anche le segnalazioni riguardanti operatività con controparti ubicate nei cosiddetti «paradisi fiscali», con «triangolazioni», in forza delle quali fondi accumulati in un primo tempo in paesi «cooperativi» sono successivamente trasferiti in altri stati ove, in opacità proprietaria, reddituale e finanziaria, si costituiscono società di comodo in modo rapido ed economico e si utilizzano in maniera strumentale rigidi regimi di segreto bancario o aliquote fiscali assolutamente competitive.

Fenomenologia di carattere appropriativo

Fra esse, negli schemi Uif rientrano situazioni alquanto diverse fra loro, accomunate dal fatto che il comportamento finanziario esaminato induce il sospetto che lo stessa, tramite artifici, approfittando di situazioni di difficoltà o altro, pervenga a una ingiusta spoliazione della vittima e conseguente appropriazione da parte dell’autore dell’illecito.

Frequenti, in particolare (quasi 2.000 segnalazioni), le frodi informatiche (in particolare il cosiddetto phishing), sempre più spesso perpetrate da vere e proprie organizzazioni criminali che si impossessano, in modo fraudolento, delle credenziali di accesso ai servizi bancari on-line di clienti inconsapevoli per disporre l’accreditamento di singoli bonifici d’importo limitato su conti correnti intestati a persone più o meno consapevolmente coinvolte nella frode che, a loro volta, prelevano i fondi e li ritrasmettono in maniera difficilmente tracciabile (es. money transfer) all’organizzazione criminale.

In oltre 1.000 segnalazioni si è riscontrato il fenomeno di usura.

In molti casi, inoltre, si sono riscontrate segnalazioni per operazioni sospette che hanno poi messo in evidenza comportamenti distrattivi posti in essere nell’ambito di imprese individuali o collettive in situazione di marcata difficoltà finanziaria, se non già in situazione di insolvenza ancorché non giudizialmente dichiarata, come spesso è confermato anche dall’analisi dei dati disponibili in Centrale dei rischi. Inoltre, sono state analizzate circa 400 sos, prevalentemente inoltrate dal sistema bancario, relative ad attività dei compro oro.

Fenomeni di carattere corruttivo

I fenomeni corruttivi difficilmente risultano riconducibili a schemi predefiniti.

Le evidenze più frequentemente riscontrate nell’ambito dell’analisi delle segnalazioni inviate confermano spesso l’utilizzo di schermi societari, rappresentati tipicamente da società di comodo indirettamente riconducibili all’effettivo destinatario delle somme. La casistica evidenzia una particolare correlazione tra ipotesi di elusione/evasione fiscale e utilizzo di fondi neri per finalità di corruzione, soprattutto in occasioni di illeciti perpetrati nell’ambito di gare di appalto, controlli fiscali e pratiche urbanistiche, con conseguente sovrapposizione con profili di anomalia anche dal punto di vista fiscale. Gli approfondimenti svolti sulle segnalazioni pervenute hanno consentito di confermare, in talune occasioni, i sospetti di condotte finalizzate a un indebito utilizzo di fondi dei partiti per scopi di natura personale.

Carte di credito prepagate per superare le restrizioni del contante

Nel corso del 2012 si è assistito a un notevole incremento delle segnalazioni che attengono a un utilizzo anomalo delle carte prepagate. In numerose segnalazioni, evidenzia l’Uif, si nota un uso delle carte che, per importi e modalità, ne snatura la funzione di strumento di pagamento; il risultato che, nella pratica, viene conseguito è spesso il trasferimento in contanti di ingenti somme di denaro tra soggetti diversi, oltre i limiti particolarmente stringenti a cui la circolazione di contante è stata recentemente sottoposta. Ciò in particolare nel settore dei giochi on line, dei compro oro, delle imprese edili, di trasporto, movimentazione merci e di pulizia.

Money transfer

Fra i canali frequentemente utilizzati per operazioni sospette rileva quello dei money transfer (che, infatti, hanno inoltrato più di 4 mila segnalazioni). Qui si riscontrano di frequente movimentazioni sospette per la difficoltà di individuare logiche correlazioni fra origine/destinazione e nazionalità dei mittenti/riceventi o per il fatto di avvenire fra località talmente vicine (talvolta la stessa città) da rendere palesemente antieconomica la scelta di tale canale.

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