Tutto pronto per lo sbarco in Borsa di Veneto Banca
Veneto Banca ridisegna la rete

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l’istituto di credito montebellunese ha presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione alla quotazione sul Mercato telematico azionario (Mta). Alla Consob, inoltre, è stata inviata la richiesta di approvazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione delle proprie azioni e all’ammissione alla quotazione a Piazza affari.

Ora c’è solo da aspettare. Se tutto va come deve, lo sbarco effettivo di Veneto Banca in Borsa dovrebbe avvenire verosimilmente nella seconda metà di aprile. Qualche settimana in meno, invece, il tempo d’attesa per avere la cosiddetta “forchetta” di prezzo entro il quale poi si fisserà quello effettivo di collocamento.

È un prospetto a dir poco corposo, quello spedito alla Commissione nazionale per le società e la Borsa: comprende una descrizione analitica del modello di business di Veneto Banca, oltre all’ultimo bilancio dell’istituto di credito, approvato settimana scorsa. L’autorità di controllo ha tempo fino a sessanta giorni per dare il via libera al progetto-quotazione: dopo l’eventuale (ma sarebbe clamoroso il contrario) disco verde, Veneto Banca procederà con il road-show di presentazione a caccia di potenziali investitori. Il progetto di metamorfosi di Veneto Banca, insomma, è arrivato al dunque: dopo l’approvazione del triplice piano (trasformazione in Spa, aumento di capitale, quotazione) chiesta e ottenuta nell’assemblea degli azionisti dello scorso 19 dicembre, ora la rivoluzione sta prendendo forma.

Veneto Banca – e soprattutto le sue azioni – sarà sul mercato a tutti gli effetti, eliminando così alla radice tutte le distorsioni tipiche delle banche non quotate che hanno creato tante tensioni in questi ultimi mesi, dal crollo improvviso del valore delle azioni (oltre l’ottanta per cento) all’impossibilità per i soci di liberarsi delle stesse in tempi più o meno ragionevoli. Dalla data “ics” di aprile sarà il mercato telematico azionario a decidere quanto vale Veneto Banca. Il bilancio 2015 si è chiuso con una perdita netta di 882 milioni di euro, alla quale contribuiscono rettifiche su crediti per 754 milioni.

Nel periodo la raccolta diretta è scesa a 22,5 miliardi (-5,5% rispetto al 30 settembre 2015) e quella indiretta si è mantenuta stabile a 16,3 miliardi. I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre

2015 risultano in crescita rispetto al 30 settembre. A fine 2015 il complesso dei crediti deteriorati netti per Veneto Banca risultava pari a 4,9 miliardi, e le sofferenze nette si attestavano a 1,6 miliardi di euro, con un’incidenza del 6,9% sul totale dei crediti netti. Fabio Poloni

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