Quali sono i rischi e le opportunità sul mercato azionario cinese?
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Secondo un’analisi di Fullgoal Asset Management, la valutazione attuale delle azioni A-shares dipende da tre fattori: 1) Il consolidamento economico nel breve termine e l’aumento degli utili delle imprese 2) una parziale diminuzione della liquidità anche se il volume complessivo resta relativamente ampio 3) i progressi nelle riforme dal lato dell’offerta domestica e delle aziende statali stanno ripristinando la propensione al rischio fino a un certo punto. Lo Shangai Composite Index ha recuperato il 20% dal minimo di 2638 registrato all’inizio dell’anno ed è entrato in una fase di bull market. Data la debole domanda dell’economia cinese, la strategia di investimento principale è ridimensionare l’indice e selezionare i leader di determinati settori industriali. Dal punto di vista dell’aumento dei ricavi, con le ultime misure del governo – come il PPP (cioè le partnership tra pubblico e privato) – per consolidare l’economia e l’impatto della ricostituzione dell’industria domestica, l’economia cinese potrebbe continuare a crescere relativamente poco. In un tale contesto, c’è ancora molto spazio per migliorare i micro-utili delle azioni A-shares corporate quotate. In più, rimane lo slancio crescente delle industrie cicliche, che sono state interessate dalle riforme dal lato dell’offerta per ridurre il livello di produzione lo scorso anno. Andando al 2017, il settore farmaceutico offre buone prospettive visto il continuo miglioramento dei fondamentali e un importante cambiamento nel panorama della concorrenza dopo le politiche normative a riguardo.

Parlando invece della diminuzione di liquidità, è probabile che la scarsità di asset sarà il punto principale per la core strategy dell’asset allocation del mercato dei capitali cinese nel 2017, mentre i capitali a basso rischio favoriranno i titoli con un rating basso e dividendi alti, sottolinea la nota di Fullgoal. A partire dal 2016, il capitale dell’asset allocation è stato sempre canalizzato nel mercato obbligazionario, finendo per abbassare la curva di rendimento, mentre i credit spread e i rating spread hanno raggiunto il minimo storico. Al momento, la dimensione del mercato del risparmio gestito cinese ha raggiunto i 95 trilioni di RMB, e diventa sempre più necessario identificare gli asset con un margine di guadagno molto sicuro. Poiché il dividend yield del China Securities Bank Index ha raggiunto il 4.8%, risulta sicuramente più vantaggioso rispetto al rendimento dei titoli di stato decennali cinesi. La caratteristica del mercato delle A-share è stata finora la distinzione tra il tabellone principale e l’SME (piccole e medie imprese). Da quest’anno, il valore dei titoli SME è continuato a diminuire, indicando una stretta della bolla durante la correzione di mercato. Al momento il PE (TTM, ovvero calcolato su dati relativi agli ultimi 12 mesi) del GEM (growth enterprise market) è di circa 45x, che è in linea con il livello della prima metà del 2014, mostrando un rapporto prezzo/performance migliore. Tuttavia, il PE (TTM) del GEM Composite Index è ancora alto circa 66x, indicando una chiara differenziazione. Sotto una supervisione sempre più rigida e il contrasto agli M&A intersettoriali, la performance dell’SME e del mercato GEM è stata debole nei primi nove mesi di quest’anno. Nonostante tutto, la crescita degli utili complessivi dell’SME e del GEM nei primi nove mesi del 2016 è stata notevole, con un rapporto prezzo/performance in crescita rispetto al tabellone principale. Con il lancio dello Shenzhen Hong Kong Stock Connect, ci aspettiamo che il valore dell’allocation del mercato GEM sarà sempre più confermato dal mercato.

Per quanto riguarda l’attuale mercato azionario cinese, i maggiori rischi di investimento si concentrano su queste aree: 1. L’incertezza nei mercati esteri, soprattutto sull’andamento del tasso di scambio dell’RMB dopo le elezioni presidenziali. Potrebbe limitare ancora di più lo spazio per ulteriori allentamenti della politica monetaria cinese 2. I risultati effettivi della riforma dal lato dell’offerta per ridurre la capacità produttiva 3. Le severe normative sul real estate, che riguardano il limite di acquisto e di credito, potrebbero portare agitazione nella stabilizzazione dell’economia a breve termine, conclude la nota.

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