Renzi fa male ai conti 2014 di Intesa Sanpaolo
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UTILE TRIMESTRALE SOTTO LE ATTESE – Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2014 con un utile netto contabile di 1,25 miliardi di euro, che ha risentito dell’aumento retroattivo dell’aliquota della tassazione sulla plusvalenza registrata per la quota in Banca d’Italia dal 12% al 26%. Nel 2013 rettifiche su avviamenti e crediti avevano determinato una perdita di 4,55 miliardi di euro. Nel solo quarto trimestre, l’utile netto è stato di 48 milioni, al di sotto delle attese degli analisti che avevano indicato in media 142 milioni di euro.

DIVIDENDO – Sopra le attese invece la cedola: il consiglio di gestione del gruppo proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 7 centesimi per le azioni ordinarie e di 8,1 centesimi per le risparmio, rispetto ai 5 centesimi distribuiti lo scorso anno su entrambe le categorie.

COEFFICIENTI PATRIMONIALI 
– A livello patrimoniale, CET1 a fine 2014 si è attestato al 13,6% secondo i criteri transitori e al 13,3% a regime. Gli accantonamenti su crediti dell’anno sono quasi dimezzati a 4,54 miliardi da 7,11 miliardi del 2013 con flussi di crediti deteriorati da posizioni in bonis a livelli più bassi dal 2011. Per il 2015 il gruppo prevede una crescita dei proventi operativi netti, favorita dalle commissioni nette e dal risultato della gestione operativa.

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