Riforma della mediazione creditizia: Abi e Assoreti scrivono al ministero e all’Oam e chiedono di chiarire punti controversi

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Una nota congiunta di due pagine inviata direttamente al ministero dell’Economia e all’Oam, l’Organismo degli agenti e dei mediatori. Per tentare di fare chiarezza su alcuni dei punti più controversi della riforma della mediazione creditizia appena varata, l’Abi (Associazione bancaria italiana) e l’Assoreti (Associazione nazionale delle società di collocamento di prodotti finanziari e servizi di investimento) hanno deciso di rivolgersi direttamente alle autorità interessate per ottenere risposte che non lascino ulteriore adito a dubbi.

Firmata dal direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini e del segretario generale di Assoreti Marco Tofanelli, la nota chiede di fare tempestivamente chiarezza su tre punti: l’interpretazione della norma con cui viene previsto l’esonero per i promotori finanziari dall’iscrizione all’elenco gestito dall’Oam quando i medesimi svolgono attività di promozione e collocamento di contratti relativi alla concessione di finanziamenti o alla prestazione di servizi di pagamento “purché i finanziamenti e i servizi di pagamento siano volti a consentire agli investitori di effettuare operazioni relative a strumenti finanziari”; la possibilità anche per i promotori finanziari che non riescano a maturare un triennio di esperienza professionale (entro il 31 dicembre 2012) di continuare a svolgere l’attività di agenzia in attività finanziaria nelle more del superamento dell’esame, in analogia con quanto previsto per i soggetti iscritti nel precedente elenco di agenti in attività finanziaria; la conferma della estraneità alla presente disciplina dei promotori finanziari che distribuiscono servizi di pagamento e di finanziamento per conto di Sim, Sgr e Sicav.

“Ci preme chiarire soprattutto quale sia la disciplina applicabile ai promotori finanziari che non hanno maturato il triennio di esperienza professionale per iscriversi all’Oam”, ha sottolineato l’Abi. “Stando alla lettera della legge, se questo punto non si chiarisce entro mercoledì prossimo, il 17 ottobre, i promotori che vogliano anche svolgere l’attività di agenti devono smettere”.

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