Sale del 13% l’utile di IBL Banca
Ibl Banca cresce a due cifre grazie al web la nuova vita della “cessione del quinto”

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Sale a oltre 21 milioni di euro l’utile netto e dell’11,1% a 44,8 milioni di euro il margine di intermediazione rispetto ai dati al 31.03.15.
Impieghi alla clientela retail a circa 2,2 miliardi di euro (+5,7% sul 31.12.15) e raccolta da clientela a 4,1 miliardi di euro (+14,3% sul 31.12.15).

Confermata la leadership nel settore della CDQ per flussi erogati netti al 31 marzo 2016, con una quota di mercato del 16,7% (fonte Assofin).
Sale a 49 il numero complessivo delle filiali bancarie del Gruppo a seguito dell’autorizzazione alla trasformazione in banca di tutti i negozi finanziari.

Roma, 16 maggio 2016 – Il Gruppo IBL Banca, il principale operatore in Italia nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto (CDQ) dello stipendio o della pensione, ha chiuso il primo trimestre 2016 con un utile netto di oltre 21 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto al 31 marzo 2015, confermando la propria leadership per flussi erogati netti al 31 marzo 2016 con una quota di mercato del 16,7% (fonte Assofin).

Per quanto riguarda i dati economici, a livello consolidato il margine di interesse al 31 marzo 2016 è cresciuto del 26,1% passando a 22,4 milioni di euro dai 17,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2015. Analogamente, il margine di intermediazione consolidato è salito da 40,3 a 44,8 milioni di euro, in crescita dell’11,1% sul primo trimestre del 2015. Si è inoltre registrato un ulteriore incremento dell’utile lordo consolidato che si è attestato a 30,8 milioni di euro (+12% rispetto ai 27,6 milioni di euro del corrispondente periodo 2015).

Sul fronte delle dinamiche patrimoniali, il Gruppo IBL Banca ha registrato impieghi per finanziamenti alla clientela retail a circa 2,2 miliardi di euro, in aumento del 5,7% rispetto agli oltre 2 miliardi di euro al 31 dicembre 2015.

Il totale dell’attivo ha raggiunto i 5,7 miliardi di euro contro i 5,1 miliardi di euro della chiusura dell’esercizio 2015 (+10,8%), mentre la raccolta diretta da clientela si è attestata a 4,1 miliardi di euro (+14,3% sul 31.12.15), di cui 1,4 miliardi di euro (+6% sul 31.12.15) da clientela retail.

Al 31 marzo 2016 il totale fondi propri di pertinenza del Gruppo è risultato pari a circa 261,1 milioni di euro (+4,2% rispetto ai 250,5 milioni di euro di fine 2015). In particolare, il CET1 Capital Ratio ha raggiunto il 9,5% e il Total Capital Ratio il 13,1%.

A seguito dell’autorizzazione di Banca d’Italia ai sensi dell’articolo 57 del TUB, IBL Banca ha inoltre avviato il completamento del progetto complessivo di trasformazione dei propri negozi finanziari in filiali bancarie, concludendo il piano di sviluppo territoriale approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca.

Il progetto, che ha previsto una prima fase attuata nel 2015, nel corso della quale IBL Banca ha acquisito un ramo di azienda della controllata IBL Family costituito da 12 negozi finanziari, si è concluso con la trasformazione dei restanti ulteriori 19 punti vendita per mezzo di un’operazione di cessione del rimanente ramo d’azienda da parte della stessa controllata IBL Family.

L’operatività della rete di vendita, ora composta unicamente da un totale di 49 filiali bancarie IBL Banca, consentirà al Gruppo di supportare gli sviluppi ipotizzati degli impieghi in maniera più organica e con maggiore visibilità sul mercato e di garantire nuovi punti informativi alla clientela interessata ai prodotti di raccolta.

Tale operazione peraltro risponde alle richieste previste dalla nuova normativa sugli intermediari finanziari (Circolare n. 288 della Banca d’Italia) che impone oggi alla IBL Family un adeguamento del proprio oggetto sociale non più in linea con le scelte di posizionamento e di sviluppo industriale previste per essa all’interno del Gruppo.

“In un periodo di crisi come questo, dove proprio la qualità del credito ha pesato sulle banche generaliste, la focalizzazione sul settore della CDQ ci ha premiato, consentendoci di segnare una crescita dell’erogato netto del 15% nei primi tre mesi del 2016, a fronte di un rapporto sofferenze-crediti lordi dello 0,2% e di un costo del credito di solo lo 0,09%” –  ha dichiarato Mario Giordano, Amministratore Delegato di IBL Banca. “Anno dopo anno guardiamo con soddisfazione alla crescita delle nostre filiali sia in termini di erogato che di raccolta, ma contiamo molto anche sugli accordi di distribuzione tramite terzi, che intendiamo sviluppare ulteriormente”.

IBL Banca è la capogruppo di un gruppo bancario italiano leader nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione, al primo posto per flussi finanziati netti con una quota di mercato del 16,7% e al secondo posto per impieghi consumer totali con una quota dell’11% al 31 marzo 2016 (Fonte Assofin).
Il Gruppo IBL Banca è presente su tutto il territorio nazionale con una rete distributiva diretta costituita da 49 unità territoriali e una rete indiretta di 69 partner che comprendono 7 network bancari con 825 filiali, 29 mediatori creditizi, 23 intermediari finanziari e 10 agenti.
L’istituto, nato nel 1927 con il nome di Istituto di Credito agli Impiegati, si è trasformato in banca nel 2004 ed in gruppo bancario nel 2008 ed è oggi in Italia in grado di presidiare internamente e direttamente l’intera catena del valore dei finanziamenti tramite cessione del quinto.

Il portafoglio clienti del Gruppo IBL Banca è focalizzato principalmente su clientela appartenente al settore pubblico, statale oltreché da pensionati.

Il Gruppo nel tempo ha ampliato la sua offerta con prodotti di raccolta, in particolare conti deposito, con prodotti assicurativi e con altri prodotti finanziari, anche tramite lo sviluppo di partnership con primari operatori terzi.

Il settore della CDQ, che nel 2015 si è attestato a circa 4.5 miliardi di euro per erogato netto, fa parte del più ampio comparto del credito al consumo che è arrivato ad avere in Italia al 31 dicembre 2015 una dimensione di 52,3 miliardi di euro.

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