Salmonella in alcuni alimenti: LIDL e Metro corrono ai ripari
Lidl ha riscontrato la salmonella nella carne scottona e precisamente nella tartare di bovino adulto da 200 grammi, il lotto di produzione incriminato è il 507007 con il marchio di identificazione del produttore IT 2533/S CE prodotto da Marfisi Carni srl, a Contrada Paglieroni snc - 60030 Treglio (CH) con data di scadenza 14/08/2020.
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Lidl ha riscontrato la salmonella nella carne scottona e precisamente nella tartare di bovino adulto da 200 grammi, il lotto di produzione incriminato è il 507007 con il marchio di identificazione del produttore IT 2533/S CE prodotto da Marfisi Carni srl, a Contrada Paglieroni snc – 60030 Treglio (CH) con data di scadenza 14/08/2020.

Metro, invece, il batterio della salmonella è stato identificato nella salsiccia da 39,91 kg venduta da Metro Italia Cash & Carry Spa a La Spezia. Lotto di produzione ritirato il 25/07/20/1 con marchio di identificazione del produttore IT C 9681 CE. La salsiccia è prodotta dal Salumificio Ravecca, in via Aurelia 46 di San Benedetto Riccò del Golfo (SP) con data di scadenza 26/08/2020.

Anche il Ministero della Salute è intervenuto sull’argomento e ha invitato tutti i consumatori che hanno acquistato i prodotti incriminati a non consumarli e a riportarli nel punto vendita dove sono stati acquistati per ricevere il rimborso che deve essere effettuato anche senza la presentazione dello scontrino.

Presenza di salmonella nei cibi, a quali fare attenzione

Il batterio della salmonella è responsabile della salmonellosi, una malattia infettiva che attacca direttamente l’apparato digerente. La malattia si presenta dopo aver mangiato cibi o bevande contaminate dal batterio o anche solo venendone a contatto.

È importante precisare che il cibo contaminato dal batterio mantiene le sue caratteristiche organolettiche intatte. Non si modificano né colore, odore, sapore e consistenza degli alimenti quindi accorgersi della presenza della salmonella è pressocché impossibile.

La salmonellosi, infatti, si può identificare solo con la coprocoltura, cioè con l’esame colturale delle feci. In generale la malattia si manifesta dopo 12-36 ore dall’ingestione di alimenti.

Quelli più a rischio sono soprattutto quelli crudi o poco cotti come le uova, il latte ed i derivati, compreso anche quello in polvere, carne, salse, condimenti per insalate, preparati per dolci, creme e gelati. Non sono da meno la frutta e verdura, in particolare angurie, pomodori, germogli di semi, meloni, insalata, sidro e succo d’arancia.

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