Scarsità delle seconde dosi e poca trasparenza della distribuzione del vaccino anti-covid
Medici di famiglia denunciano disagi organizzativi e crescente conflittualità con i pazienti che la medicina di famiglia in questo momento di emergenza si trova a dover affrontare in concomitanza con la campagna vaccinale.
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I Medici di famiglia denunciano disagi organizzativi e crescente conflittualità con i pazienti che la medicina di famiglia in questo momento di emergenza si trova a dover affrontare in concomitanza con la campagna vaccinale. Sono questi alcuni dei disagi che la Fimmg Bari si prepara a denunciare domani nel corso di un evento/protesta che si terrà online, a partire dalle ore 10.30. All’incontro online, aperto alla stampa e identificato con l’hastag #iorispettolafila, è prevista la partecipazione, oltre ai medici di medicina generale iscritti a Fimmg Bari, Filippo Anelli – Presidente Ordine dei medici di Bari e Nicola Calabrese – Segretario Fimmg Bari e vice segretario Fimmg nazionale.

E Calabrese fa sapere che “la medicina generale barese è pronta ad interrompere l’adesione alla campagna vaccinale per il Covid 19”. Questo perché, secondo quanto venuto a sapere dalla Fimmg Bari, “i 12mila vaccini Pfizer arrivati mercoledì alla Asl di Bari e destinati alla medicina generale non verranno distribuiti ai medici di famiglia”.
Sarebbero dovuti essere usati dai medici di famiglia per portare avanti la campagna di vaccinazione dei soggetti estremamente fragili. Invece, verranno usati negli hub per la somministrazione dei vaccini ai cittadini della fascia d’età tra i 70 e i 79 anni.

“In questo modo saltano del tutto le priorità definite dal piano vaccinale nazionale, i soggetti più fragili dovranno attendere e i medici di famiglia saranno costretti a disdire tutti gli appuntamenti già fissati con pazienti che sulla carta avrebbero la priorità assoluta, perché considerati estremamente vulnerabili in quanto disabili o affetti da patologie correlate ad un elevato tasso di letalità associata a Covid-19” spiega Calabrese in una nota.

“Non possiamo più tollerare che vengano negati i diritti dei più deboli e venga minato alla base il rapporto di fiducia tra medico e paziente. Se questa situazione non viene affrontata con senso di responsabilità e risolta, anche attraverso una corretta informazione ai cittadini, la medicina generale barese deciderà sabato quali misure prendere ed è pronta a far venire meno l’adesione alla campagna vaccinale”.

Contro l’organizzazione regionale della campagna vaccinale anche Nicola Gaballo, Referente regionale Fimmg per l’Emergenza Urgenza. “In Puglia – dice – abbiamo circa mille medici di emergenza urgenza e continuità assistenziale che potrebbero dare man forte nella campagna vaccinale. Eppure, nessuno li ha mai chiamati”.

La Fimmg per l’Emergenza Urgenza contesta alla Regione di avere coinvolto altre professioni sanitarie, “anche in seguito alle pressanti richieste da parte della Protezione Civile nazionale finalizzate al reclutamento di medici o di altro personale da impiegare nelle somministrazioni”. Inoltre, “l’accordo regionale della medicina generale prevede che anche i medici del 118 e della continuità assistenziale possano partecipare alla campagna vaccinale. Eppure, a oggi nessuna azienda sanitaria li ha mai chiamati”.

“Il paradosso è che da un’attività di medicina territoriale come la campagna di vaccinazione vengano esclusi proprio i medici che operano sul territorio”, aggiunge Piero Drago, Referente regionale Fimmg per la Continuità Assistenziale – “Non ne comprendiamo le ragioni. Non capiamo perché in un momento di emergenza non si attivino tutte le risorse disponibili”.

“Si tratta di uno delle tante inspiegabili carenze organizzative della campagna di vaccinazione, denunciate anche dai colleghi della medicina di famiglia a cui va la nostra solidarietà. Anche noi aderiremo domani alla Giornata di protesta contro il caos vaccini indetta da Fimmg Bari #iorispettolafila”,  conclude Gaballo.

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