UNA VECCHIA COMMISSIONE – La commissione sullo scoperto per i conti correnti era stata abolita nel 2009, quando era conosciuta come commissione di massimo scoperto. Oggi, è riapparsa sotto un altro nome: quello di commissione di istruttoria veloce. In pratica si tratta di una penale che si somma ai normali interessi passivi se il conto corrente va in rosso o c’è uno sconfino di fido.
I COSTI SUI CONTI CORRENTI – Oggi, sono due le commissioni applicate sui conti: la commissione di istruttoria veloce per i conti senza affidamento e la commissione di disponibilità fondi per i conti con affidamento. La prima, oggetto di controversia, per legge andrebbe applicata soltanto se lo scoperto supera i 500 euro in un trimestre per sette giorni consecutivi, ma nella maggior parte dei casi scatterebbe automaticamente senza una valutazione e sarebbe giustificata dalle banche come rimborso per le spese sostenute dall’istituto stesso per il credito concesso al cliente.
COMMISSIONI DI SECONDO TIPO – Il secondo tipo di commissione si applica se per contratto il correntista può disporre di una somma aggiuntiva rispetto a quella presente sul conto corrente, è una percentuale dello 0,50% del valore del fido che si paga solo per il fatto di averlo anche se resta inutilizzato. Una recente indagine ha puntato i fari sul primo tipo di commissione portando alla luce un costo che oscilla tra i 5 e gli 80 euro e che può ripetersi più volte nel corso dei mesi.
ECCO GLI ISTITUTI CHE “SI SALVANO” – Dall’indagine riportata restano fuori alcune banche che hanno rinunciato all’applicazione del nuovo balzello. Sette istituti: Barclays, Chebanca!, Creval, Fineco, Ing Direct, Intesa Sanpaolo e Iwbank. I clienti di questi istituti possono stare tranquilli.