Chi si attendeva di posare gli occhi sull’ultima pagina del lungo romanzo Valtur può presto ricredersi
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Quella che è una delle più longeve “saghe” del turismo è tutt’altro che al capolinea. Ieri infatti le sigle sindacali e i lavoratori coinvolti hanno ricevuto più di una sorpresa nell’incontro svoltosi al Ministero dello Sviluppo Economico.
Sarebbero infatti tre i soggetti interessati al marchio e a quanto ne rimane, ovvero nove villaggi, quelli non ancora passati di mano o entrati nella programmazione di altri operatori.
Indiscrezioni parlano di tre realtà, tutte attive nel panorama turistico italiano, con spalle piuttosto larghe – e un fatturato non inferiore ai 100 milioni di euro -.
Chiaro segnale che, al di là di quanto possa pensare il mondo dell’alta finanza, il marchio c’è e ha un suo peso.

Anche per i dipendenti quindi, non è detta l’ultima parola. E’ già previsto un nuovo incontro al Mise, che potrebbe arrivare subito dopo i ponti primaverili ma magari prima della formazione del nuovo Governo, indicativamente per il 2 maggio.

Se uno dei soggetti interessati, non solo al marchio ma anche alle strutture, proponesse contratti a un sufficiente numero di strutture per ricostruire il perimetro aziendale, i posti di lavoro potrebbero essere salvati.
Parallelamente però, prosegue l’iter di licenziamento e, sul fronte Cdp, anche la cessione delle strutture. Pare infatti confermato l’accordo con Th Resorts per due villaggi e, non si esclude che verrà aperta una data room per altre realtà, tra le quali spunta il nome più importante del tour operating tricolore che avrebbe fatto recapitare una manifestazione di interesse direttamente a Cassa Depositi e Prestiti e che porta nome di Alpitour.

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