Stasera arriva il rating di Moody’s sull’Italia
La valutazione dell'Italia da parte delle agenzie prevista per questa sera, sarà clemente?
R Fitch ratings: tagliati per Unicredit, Intesa Sanpaolo, Credito Emiliano e Mediobanca

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La valutazione dell’Italia da parte delle agenzie prevista per questa sera, sarà clemente? Dopo gli avvertimenti lanciati all’Italia a fine aprile, nel quale l’agenzia americana metteva in evidenza gli aspetti di debolezza dell’Italia, l’unico Paese dell’eurozona con rating BAA3 e outlook negativo, sarà anche lei clemente? «Crediamo che un declassamento in questa occasione sia altamente improbabile e che l’agenzia di rating americana – hanno confidato gli analisti – rinvierà ogni valutazione alla review autunnale».

Il report citato da Bloomberg

Ma un report di Moody’s pubblicato dall’agenzia Bloomberg ha ventilato l’ipotesi di un possibile downgrade. Gli analisti della società statunitense hanno esaminato come le diverse nazioni sono passate a un giudizio “junk” (cioé non più compreso nell’“investment grade”) negli ultimi trent’anni e l’Italia è stata individuata come un candidato di spicco per questo poco auspicabile passaggio. «Quello italiano al momento è l’unico debito sovrano con rating Baa3 con a prospettive negative», hanno sottolineato gli analisti tra cui Kelvin Dalrymple e Scott Phillips citati da Bloomberg. «La crescita lenta e i costi di finanziamento piu’ elevati drel debito potrebbero indebolire ulteriormente la posizione fiscale dell’Italia», ha aggiunto Moody’s.

Allo stato attuale i report delle principali agenzie di rating sull’Italia vedono il nostro Paese godere di un BBB con outlook stabile da parte di Fitch e Standard & Poor’s, Baa3 per quanto riguarda Moody’s e BB+ da parte di Scope.

Iacovoni (Mef), attendiamo Moody’s con moderato ottimismo

«Abbiamo un moderato ottimismo che s ibasa sui dati di fatto: il calo del debito di questi anni, un andamento della crescita molto più soddisfacente di quanto potevamo attendere». Così Davide Iacovoni, direttore del Debito pubblico del Ministero dell’Economia, intervenuto di recente a Sky Tg24 Economia. «Ricordo – ha aggiunto in quella occasione – che la stessa Moody’s in pochi mesi ha rivisto nettamente al rialzo le proprie aspettative di crescita che solo a dicembre erano ancora di crescita negativa nel 2023», ha puntualizzato Iacovoni. «Basandoci sui dati oggettivi – ha concluso – non possiamo che essere ottimisti, però chiaramente attenderemo e sapremo sicuramente gestire qualunque decisione presa».

Fitch conferma BBB con outlook stabile

Il 12 maggio dunque l’Italia ha superato la prova di Fitch. L’agenzia di rating ha confermato il suo giudizio BBB con outlook stabile e, prevedendo un debito pubblico in calo nel 2024, ha rivisto al rialzo le stime di crescita per il 2023. «Il recente Programma di Stabilità fissa credibili obiettivi di bilancio, in una continuita’ della politica fiscale del precedente governo di unità nazionale», ha affermato Fitch, sottolineando come le stime contenute nel programma – che prevede un risanamento graduale del deficit – sono in linea con le sue proiezioni. Il pil italiano ha «superato le nostre attese nel primo trimestre del 2023» grazie all’allentarsi della crisi del gas, alla forte ripresa del turismo e al rafforzamento della domanda globale, ha continuato Fitch, spiegando come alla luce di queste dinamiche ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l’Italia nel 2023 a +1,2% dal +0,5% precedente. «Nel 2024 ci aspettiamo una crescita dello 0,8%, più lenta rispetto all’1,3% previsto in marzo», ha scritto l’agenzia, osservando come la ripresa italiana è comunque più lenta di quella dell’area euro.

S&P: rating BBB con outlook stabile

La decisione di Fitch è risultata in linea con quella di S&P che, il mese scorso, ha a sua volta aveva confermato le sue valutazioni sull’Italia. In particolare il 21 aprile l’agenzia aveva confermato il rating BBB dell’Italia con outlook stabile, dunque due gradini al di sopra della categoria speculativa (junk). «La crescita economica decelererà nel 2023 con l’inflazione e la stretta delle condizioni di credito, prima di recuperare nel 2024», aveva chiarito S&P, sottolineando che il consolidamento di bilancio sarà probabilmente graduale e contingente alla crescita e alle pressioni politiche. L’agenzia di rating aveva previsto un pil in aumento quest’anno dello 0,4% dopo il +3,7% del 2022. L’elaborazione della legge di bilancio 2024 «sarà importante per valutare l’impegno del bilancio alla prudenza fiscale», aveva sottolineato in quell’occasione. Il rating dell’Italia rischia di finire sotto pressione nel caso in cui il debito non calasse e se «le riforme fossero attuate solo parzialmente, soprattutto quelle legate ai fondi Ue. Questo metterebbe a rischio la crescita e i conti pubblici e quindi metterebbe sotto pressione il debito».

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