Sterzata decisiva del Gruppo PSA
PSA

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La strada dell’automotive è stata definitivamente tracciata, il futuro si chiama ADAS (Advanced Driver Assistance Systems).

ADAS, la guida autonoma è il futuro

Non ci sono mezzi termini, tutto quel che fino a qualche mese fa sembrava impensabile, ora è tra i concetti base di oggi quando si parla al futuro della tecnologia nel mondo dei motori. La guida autonoma porterà con sé una serie di funzioni fondamentali per comporre quel grande mosaico che la compone, fatto di tasselli indispensabili. Sensori, radar, connettività, algoritmi, tutto un insieme di tecnologie avanzate che prendono appunto il nome dell’acronimo ADAS.

Nonostante si pecchi ancora di superficialità nelle infrastrutture, ormai la guida autonoma è una realtà con la quale si deve fare i conti. I test su strada proseguono praticamente senza sosta, fatta eccezione per la tragedia dell’Arizona che ha visto coinvolta Uber la quale si è trovata costretta a fermare le sperimentazioni in gran parte degli Stati Uniti. Da noi in Italia invece la situazione è abbastanza positiva.

Nel nostro paese, a fine 2017 il Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti ha emanato un decreto che autorizza “la sperimentazione su strada delle soluzioni di Smart Road e di guida connessa e automatica”. Per l’anno in corso e quello futuro sono stati stanziati 2 milioni totali per lo sviluppo di infrastrutture e nuovi servizi smart atti al supporto di auto a guida autonoma. Il Gruppo PSA invece gode sicuramente di maggior supporto in questo senso, e propone il suo AVA, Autonomous Vehicle for All, un programma che si prefigge di portare sempre più automobili alla guida autonoma.

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