Sviluppato un nuovo sistema di localizzazione in mare di materie plastiche per il successivo recupero e riciclo 
Siriomap è un progetto guidato dal Distretto Aerospaziale della Campania per il recupero e riciclo delle plastiche in mare.
Sacchetti di plastica

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Siriomap è un progetto guidato dal Distretto Aerospaziale della Campania per il recupero e riciclo delle plastiche in mare. La realizzazione è stata possibile grazie ad una attività di ricerca e sviluppo industriale del valore di 6.6 milioni di euro focalizza anche i sistemi per il campionamento, le metodologie per l’analisi in situ ed in laboratorio delle plastiche e la messa a punto di opportune strategie di recupero e riciclo. 
A beneficiare dell’attività di Sirimap potrebbe essere anche il Mar Mediterraneo, recentemente identificato come una regione di accumulo di detriti in plastica. “In questo scenario SIRIMAP rappresenta una proposta strategica per l’area di specializzazione “Blue Growth”, ha spiegato Rino Russo, Project Manager del progetto – ed in linea con le direttrici di sviluppo definite a livello mondiale, europee e nazionali. La mappatura in termini di capacità inquinante delle isole di plastica (cosiddetti “plasticvortex”) presenti nei mari è la sfida maggiore considerando che le microplastiche entrano nella catena alimentare di specie animali e arrivano fino all’uomo”. 

Carrino, poi, evidenzia come sia importante per generare opportunità, l’incontro tra imprese e centri di ricerca “Noi abbiamo davvero bisogno di avere una colonna portante per lo sviluppo di questa regione nel manifatturiero; certamente l’aerospaziale è questa colonna e noi dobbiamo sostenerla. Noi abbiamo tanti talenti in questa regione, abbiamo aziende eccellenti e abbiamo bisogno di fare leva su questo per assicurare un futuro alla regione e ai giovani di questa regione del paese”. 
La Campania riveste un ruolo importante nella filiera aeronautica nazionale. Ciò è constatabile dal rilevante peso dell’area in termini di Valore aggiunto, di Export, di Unità locali e di Addetti che in media è di circa 20. Rilevante è anche il peso del settore sull’industria manifatturiera, 8,4% in termini di valore aggiunto e 5,6% in termini di export, valori superiori rispetto a quelli meridionali e soprattutto nazionali che evidenziano la maggiore specializzazione della regione nella produzione aeronautica. 

Michelangelo Giuliani, del consorzio Caltec/OMI, insieme al suo staff ha realizzato un converti plano a pilotaggio remoto per il campionamento nell’analisi di dettaglio delle micro plastiche in mare: “Il progetto prevede una grossa integrazione tra le analisi a distanza e orbitali delle superfici fino alle analisi di laboratorio. Noi ci poniamo in mezzo nell’analisi ottenuta attraverso una più capillare immagine, sia rilasciando dei sensori delle dimensioni di un kiwi in zone strategiche identificate preventivamente dal satellite, sia osservano a distanze più vicine con sensori adatti gli specchi d’acqua per rilevare fluttuazioni e possibili trend della faglia inquinata, intesa come dispersione del materiale che potrebbe per moto ondoso coprire superfici non facilmente raggiungibili da distanza orbitale”. 
La principale novità, secondo Giuliani può essere quella di “avere una grossa autonomia sia in termini di velocità che distanze percorribili sia in termini orari e con un carico vagante suddiviso in 5 chili di sensore fisso che rimane a bordo per le immagini multispettrali o iperspettrali e 10 kg che possono essere disseminati nell’ area di interesse. Questo fa in modo che sia possibile avere una chiara e diretta visione sul campo che integra i dati ottenuti dal satellite e fornisce supporto anche a quella che è poi alla successiva post process in laboratorio”. Al progetto, partecipano in qualità di partner le Università di Brescia e del Molise e l’azienda IREOS; inoltre, partecipano come soci attuatori del DAC gli istituti ISASI, ICAR, IAS e IPCB del CNR, l’Università Parthenope di Napoli e le aziende MAPSAT e Officine Meccaniche Irpine, OMI. 

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