Tassi di interesse in rialzo: i motivi degli aumenti

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Tassi di interesse destinati a salire: questo il futuro inevitabile per i mutuatari italiani. A portare a tali conclusioni diverse osservazioni sull’andamento attuale di tassi e mercato: innanzitutto i non sono mai stati bassi come oggi che il tasso di riferimento della Bce si attesta al minimo storico dello 0,5% mentre l’analogo statunitense oscilla in un range compreso tra 0 e 0,25%, e considerando questo livello minimo non possono continuare a scendere all’infinito; inoltre, sul mercato obbligazionario è partito nel 2013 un movimento di risalita dei tassi di interesse che ha spinto il Bund tedesco verso il 2% (molto più rispetto all’1,2% di un anno fa) e portato il rendimento dei titoli di Stato statunitensi a 10 anni al 2,9%.

A dare qualche indizio su un futuro rialzo dei tassi sui mutui, come riportato anche dal Sole 24 Ore, anche l’andamento dei future sull’Euribor a 3 mesi, quotati a Londra sul mercato Liffe.

Infatti, l’Euribor a 3 mesi, parametro cui è agganciata la determinazione dei tassi dei mutui variabili e attualmente fissato allo 0,225%, potrebbe chiudere l’anno allo 0,33% per portarsi a fine 2014 all’1% e raggiungere il 2% nel 2017. E se questa condizione dovesse verificarsi, porterebbe, chiaramente ad un rialzo dei tassi.

Rialzo in vista anche per gli indici Eurirs, che determinano le rate del fisso al momento della stipula, considerando che essi seguono da vicino l’andamento del rendimento del Bund tedesco. Negli ultimi mesi l’Eurirs a 20 anni è balzato dal 2,2% al 2,7%, seguendo appunto l’aumento dei rendimenti del Bund tedesco.

Se effettivamente queste previsioni dovessero avverarsi, l’andamento del mercato immobiliare in Italia, che già quest’anno ha registrato segnali negativi, potrebbe cadere ancor più in crisi, considerando, tra l’altro, il peso che nella stipula di un mutuo può rivestire lo spread applicato dalle banche che renderebbe il costo del mutuo ancor più alto.

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