Toyota presenta la nuova Toyota Yaris a idrogeno
Per la realizzazione del prototipo a idrogeno della Toyota Yaris, la Toyota ha deciso di attingere dalla berlina Toyota Mirai.
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Per la realizzazione del prototipo a idrogeno della Toyota Yaris, la Toyota ha deciso di attingere dalla berlina Toyota Mirai. Infatti i serbatoi e il processo di rifornimento sono i medesimi che si trovano sull’ammiraglia a idrogeno. Ma nel caso della GR Yaris Hl’idrogeno non va ad alimentare celle a combustibile, tramite le quali viene prodotta energia che alimenta i motori elettrici, bensì un motore termico.

La sperimentazione del motore a combustione alimentato a idrogeno ha avuto inizio nel 2017 e sta iniziando adesso a dare i primi incoraggianti risultati. Nonostante ciò, questa tecnologia non è ancora matura per poter essere commercializzata, a differenza delle celle a combustibile impiegate sulla Toyota Mirai.

GR Yaris H2 ha un 3 cilindri molto simile a quello della sorella a benzina

Come detto, la GR Yaris H2 è spinta dallo stesso propulsore che Toyota sta testando sulla Corolla Sport che partecipa alla Super Taikyu. Si tratta di un tre cilindri in linea da 1.6 litri, che non è altro che il turbo G16E-GTS usato sulla GR Yaris a benzina. Le differenze rispetto all’unità a benzina sono minime, e dovute al differente carburante utilizzato, in particolare il sistema di iniezione è stato adattato all’impiego dell’idrogeno. Quest’ultimo è stoccato in un serbatoio ad alta pressione.

Toyota non ha diffuso dati riguardanti potenza e coppia espressa dal motore alimentato a idrogeno. Si è infatti limitata a mettere l’accento sulla maggiore velocità con cui l’idrogeno brucia rispetto alla benzina, il che permette al motore di essere più reattivo. Inoltre, un ulteriore vantaggio è costituito dal fatto di avere una combustione molto efficiente, con emissioni allo scarico quasi nulle (un plus dal punto di vista dell’impatto ambientale). E il tutto viene ottenuto utilizzando un motore a combustione interna, il che permette di ottenere un’esperienza di guida divertente e gratificante con il sound e le sensazioni date da questi propulsori.

I prodotti della combustione dell’idrogeno

Abbiamo parlato di emissioni quasi nulle, ma non del tutto nulle. Bisogna infatti tener conto del fatto che si brucia un combustibile, l’idrogeno, in una camera a scoppio, per cui vi saranno dei prodotti di questa combustione. Essendo l’aria composta per il 78% da N2, per il 21% da O2 e l’1% da Argon, l’idrogeno reagirà non solo con l’ossigeno ma anche con l’azoto, secondo la seguente reazione:

H2 + O2 + N2 → H2O + NOx

Quindi, oltre a acqua, vengono prodotti anche ossidi di azoto, seppur in misura minore rispetto a un motore a benzina o a gasolio. Questo in quanto in un motore che brucia idrogeno la miscela è molto magra, dato che contiene molta più aria che combustibile. Gli ossidi di azoto sono gli unici elementi inquinanti prodotti da un motore a combustione a idrogeno, il che costituisce chiaramente un vantaggio dal punto di vista dell’impatto ambientale rispetto ai motori a combustione tradizionali (niente CO2 né CO né incombusti).

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