Un quarto delle quote di mercato dell’esportazione delle imprese umbre si è volatilizzato

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Regione Umbria a sostegno delle imprese della regione La riconquista delle quote non sarà facile ed è questo l’obiettivo di enti locali ed associazioni di categoria.
La situazione è stata spiegata dettagliatamente alla sede di Perugia della Banca d’Italia alla presentazione di uno studio solo qualche giorno fa. E’ vero che gran parte dell’export regionale viene influenzato da quello che realizza l’Ast e quindi le strategie di quella che è la più grande azienda regionale hanno un peso davvero importante. Che si è visto lo scorso anno quando l’acciaieria ternana ha ripreso ad esportare a tamburo battente, segnando alla fine un più ventiquattro per cento, che però è anche figlio dell’aumento generalizzato dei prezzi nel comparto.
Rimane strategico nel computo della voglia di esportazione da parte dell’Umbria, il tessile, una parte dell’agroalimentare e l’abbigliamento, settori tradizionali, di eccellenza, che sono riusciti a compensarne altri in difficoltà. Un caso: l’abbigliamento di lusso verso la Russia e gli altri paesi dell’oriente che è riuscito a contrapporsi al calo verso gli Stati Uniti, frutto anche di situazione monetarie e di valuta. La crisi è alle spalle? Sì, sembrerebbe proprio di sì ma alle spalle vi sono le macerie che ha lasciato soprattutto nei primi anni, quelli che vanno dal 2008 al 2010, quando la struttura produttiva della regione ha dato prova delle sue problematicità che si può rappresentare sinteticamente dalle piccole dimensioni delle aziende che poi difficilmente riescono a competere sui mercati mondiali.

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