Utile di 1 miliardo per le Poste

Non è un caso se, per ridurre il debito pubblico italiano, tra gli asset nel mirino per un’eventuale vendita erano finite le attività finanziarie delle Poste Italiane. Poi tutto è svanito, ma analizzando il bilancio 2012, pubblicato ieri dal gruppo guidato da Massimo Sarmi, emerge che più di metà dei 24 miliardi di euro di ricavi registrati lo scorso anno da Poste Italiane provengono proprio da polizze Vita e da prodotti bancari.

Così l’utile netto del gruppo ha raggiunto il valore di 1,03 miliardi, in sensibile progresso rispetto agli 846 milioni del 2011. I servizi assicurativi di Poste Vita, in particolare, hanno continuato a crescere raggiungendo i 10,5 miliardi di ricavi, il 10,5% in più del 2011. Un valore ancora più significativo se si considera che il resto del settore delle polizze Vita lo scorso anno ha registrato una contrazione del 9%. La quota di mercato della compagnia di assicurazioni guidata da Maria Bianca Farina ha invece continuato s crescere, raggiungendo il 18,6% in termini di nuova produzione rispetto al 15,3% dell’anno precedente.

Le polizze non sono però l’unico comparto a essersi distinto nel gruppo. I servizi finanziari hanno apportato ricavi per 5,15 miliardi (+5,5%) grazie alla raccolta su conti correnti e prodotti di risparmio postale. Mentre le carte prepagate PostePay sono arrivate quasi a 10 milioni, confermando la leadership di Poste Italiane nelle carte di pagamento. In diminuzione del 9,8%, come era prevedibile, sono stati invece ancora una volta i ricavi da Servizi Postali (4,6 mld) che hanno risentito della contrazione strutturale dei volumi di comunicazione postale tradizionale, sostituita dall’uso sempre più intensivo di Internet.

Sul risultato globale dell’esercizio ha avuto poi un effetto positivo anche la possibilità concessa dalla legge di chiedere la deduzione dall’Ires dell’Irap pagata sul costo del lavoro nei passati esercizi: un beneficio di ben 278 milioni. Mentre il patrimonio destinato a BancoPosta ha contribuito al risultato per circa 343 milioni di euro.

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