Vicenzo Boccia: “Cambiare senza distruggere”

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Mauro Pastore eletto presidente della sezione Finanza di Unindustria E’ il  leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, a riassumere così dal palco  dell’assemblea generale, il sentiment della platea degli industriali  verso il nuovo governo. “Il contesto che viviamo inizia a  preoccuparci. E ci chiede di intervenire con saggezza, buon senso e  consapevolezza delle nostre responsabilità, del senso del limite” ,  ammonisce ancora guardando alle dinamiche globali, dalle guerre  commerciali alle tensioni in Medio Oriente che “non autorizzano un  grande Paese come l’Italia ad abdicare al suo ruolo ne’ autorizzano la politica a chiudersi nelle tattiche di breve periodo”. Serve infatti, spiega ancora Boccia dal palco, quello “sguardo lungo”  che gli imprenditori conoscono bene.

“Non ci puo’ essere una politica forte  senza un’economia forte. E se la politica pensa di essere forte  creando le condizioni per indebolire l’economia, lavora in realtà’  contro se stessa”. E’ un richiamo forte alla responsabilità quello che il leader di Confindustria Vincenzo Boccia, dal palco dell’Assemblea  generale, riserva ancora al governo che verrà.

Una politica che “deve riappropriarsi del suo ruolo” rilanciando il  dialogo, il confronto e “il sapiente bilanciamento degli interessi” e  che deve mettere insieme “pazienza e coraggio” perché “occorre dare  tempo al tempo e aspettare che scelte necessariamente di medio e lungo termine diano i frutti sperati”, ammonisce ancora Boccia. D’altra  parte, prosegue, e’ finito il tempo in cui “democrazia e crescita  erano collegate: crescono addirittura anche di più i Paesi non  democratici”. Ma e’ proprio questo , dice ancora, “il rischio che non  possiamo trascurare”.

Economia e politica, dunque, sono facce della stessa medaglia: “l’una  tiene l’altra ed entrambe fanno da sostengo alla democrazia”. Una  democrazia, ammonisce ancora Boccia, che ha bisogno non solo di  “competenze”, ma soprattutto “di leader che sappiano scegliere,  assumere responsabilità e avere sempre chiarito l’interesse  nazionale”, conclude.

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