100mila i 730 precompilati visualizzati il primo giorno
prestazione occasionale

Ancora nessun commento

Molti provano a entrare con il pin dell’Inps, già in loro possesso. Il sito dell’Agenzia li dirotta su quello della previdenza. Qui una maschera invita a digitare codice fiscale e pin. Un attimo dopo, il messaggio che non ti aspetti. Un triangolo arancione con tanto di punto esclamativo e la scritta: Errore. Cosa succede? «Per accedere al servizio richiesto è necessario che il pin assegnato sia di tipo dispositivo. Il suo pin non ha tali caratteristiche, ma può convertirlo ». Convertire il pin? E perché?

Spiazzati, gli utenti apprendono che esistono due pin Inps: uno “consultivo” e l’altro appunto “dispositivo”. Il primo consente di leggere, il secondo di fare operazioni. Ma come, si chiedono gli increduli cittadini, ho sempre usato quello, pure per scaricare il Cud (oggi Cu) – anche se ad ogni accesso cambia, altra immensa scomodità – e ora per la precompilata non funziona? No, non basta. Serve l’altro, il “dispositivo”. Armati di santa pazienza, provano a convertire il pin. Dopo qualche clic, ecco la soluzione: si scarica un modulo in pdf, da compilare, firmare, scansionare e caricare di nuovo sul sito Inps (con allegato fotocopia di documento). O in alternativa faxare. Tempi? Sconosciuti. Ma il tam tam tra amici e parenti dice che “non se ne esce”. In questa situazione, bisognosi cioè del secondo pin, ci sono circa 10 milioni di italiani. In tutto, sono 15-16 milioni i possessori di pin Inps, ma di questi solo 4,5 milioni spiega l’istituto di previdenza hanno già quello “dispositivo”.
L’alternativa è chiedere il pin a Fisconline, cioè all’Agenzia delle entrate. Ma anche qui la trafila non è lampo. Via Internet si ottiene subito la metà (4 cifre), l’altra arriva via posta entro 15 giorni. Oppure si chiama il numero dedicato (848.800.444, servizio automatico). O si fa la fila allo sportello. Una volta entrati nel sito, finalmente l’oggetto del mistero: il 730 precompilato, color arancione. Per ora si può scaricare in pdf, non modificare (solo dal 1° maggio al 7 luglio). E dunque difficile dire se sarà cosa facile o difficile per gran parte dei 20 milioni di contribuenti, costretti a mettervi mano. L’Agenzia delle entrate si aspetta che solo 2,5-3 milioni di italiani lo spediranno così com’è. Gli altri dovranno integrarlo, non fosse altro che per detrarre le spese mediche, ricomprese solo dal 2016. Per la Cgia di Mestre, queste spese interessano quasi 8,9 milioni di lavoratori dipendenti e quasi 6,5 milioni di pensionati, il cui rimborso è spesso l’unico motivo di presentazione del 730.
Questo significa che i contribuenti meno avvezzi a computer e Internet – e sono tanti (e per lo più convinti che il 730 arriverà «a casa», come più volte ripetuto dal premier Renzi in tv) – dovranno ricorrere ai Caf. Con una sorpresa tra le più amare: il lievitare dei costi. Le richieste in questi giorni volano dai 30 ai 50 euro per dichiarazione. Con i professionisti, si sale anche a 80-100 euro. Inevitabile, dicono, perché da quest’anno chi appone il visto di conformità risponde di ogni eventuale controllo futuro. E dovrà coprire non solo sanzioni e interessi, come ora, ma anche l’eventuale imposta extra. Ecco quindi che i costi delle assicurazioni per Caf e commercialisti si impenna. Cittadini più tranquilli («non dovranno più conservare scontrini e documenti»), ma salassati? «Non credo ci sia un effettivo aumento delle tariffe», si difende la Orlandi. «I grandi Caf dicono che mediamente sono rimaste le stesse. Stiamo lavorando ad una sorta di accordo generalizzato. Su questo c’è l’impegno della Consulta dei Caf».
I pin richiesti all’Agenzia delle entrate da inizio anno sfiorano il milione. Compresi quelli già attivi e gli altri Inps si arriva a quasi 8 milioni.
Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Opportunità di lavoro per gli under 28: le posizioni aperte

È stato nuovamente riaperto il bando per la ricerca di 52.236 volontari per il servizio civile universale. La scadenza, inizialmente fissata per lo scorso 15 febbraio, infatti, è stata prorogata ancora una volta e ora sarà possibile presentare domanda per partecipare a uno dei progetti che si realizzeranno tra il 2024 e il 2025 su tutto il…

Leggi »

Il Giappone sfugge alla recessione: perché interessa anche all’Italia

Sorpresa dal Giappone, che con i dati economici diffusi lunedì 11 marzo e relativi all’ultimo trimestre del 2023 smentisce le previsioni dello stesso governo di Tokyo e cresce dello 0,4%, evitando la recessione tecnica. Un risultato inatteso dall’esecutivo ma comunque ritenuto sotto le aspettative da alcuni economisti. Il Giappone è in un momento complesso dal…

Leggi »

Greenwashing, pubblicata la Direttiva Ue contro le etichette ingannevoli

A partire dal 27 settembre 2026, l’adozione da parte di imprese e professionisti di comportamenti inclusi nella “black list” della nuova direttiva 2024/825/Ue sarà qualificata come “greenwashing“. Tale qualificazione potrà essere stabilita senza la necessità di ulteriori prove, davanti alle competenti autorità degli Stati membri. Il termine “greenwashing” si riferisce al nuovo provvedimento dell’Unione Europea…

Leggi »