Il 2016 è stato l’anno in cui i sistemi di mobile payments hanno segnato una netta affermazione
H SIX Payment

Ancora nessun commento

Questa la sintesi, proiettando già i dati alla chiusura dell’anno, che trae Euromonitor International in uno studio che analizza quelli che nei prossimi 5 anni saranno i trend più importanti lungo i quali cresceranno e che daranno forma ai sistemi di pagamento da device mobili. Uno studio che ha preso in esame gli andamenti in 46 Paesi del mondo è parte da alcuni dati di sintesi: il transato derivante da mobile commerce per il 2016 toccherà un totale di 972 miliardi di dollari a livello worldwide , che diventeranno 3 triliardi entro il 2021 . Un’espansione enorme, dovuta principalmente al fatto che la crescita della diffusione di smartphone – soprattutto se guardiamo alle grandi aree oggi in via di forte crescita digitale, Cina, India, la stessa Africa subsahariana – è un vettore che fa da traino alla quasi naturale crescita dell’utilizzo del telefonino come strumento per effettuare acquisti (e-commerce), pagamenti (sistemi Nfc e wallet vari) e trasferire denaro (anche attraverso servizi di instant messaging, per non parlare delle funzionalità che in questo senso sta sviluppando un gigante come Facebook). Sono in particolare 5 i mega trend che, secondo Euromonitor permetteranno entro il 2020 di far fare questo salto di qualità ai pagamenti via mobile.
Come in altri ambiti industriali, dopo una lenta fase di preparazione e studio, la Cina è entrata sul mercato dei mobile payments, e nel giro di pochi mesi è già diventata un “fattore determinante”. Il Paese del dragone, e in generale tutta l’area dell’Asia-Pacifico, rappresentano la fetta di mondo in cui, di fatto, i sistemi di pagamento via mobile vedranno la loro diffusione più compiuta, e anche l’area da cui arriveranno le maggiori innovazioni dal punto di vista dei sistemi tecnologici. Già nel 2016, il 58% del mobile commerce ha riguardato il mercato cinese (significa transazioni per circa 560 milioni di dollari); e già nel 2015 in Cina è stato consumato il sorpasso mobile su Pc per quanto riguarda l’ammontare complessivo degli acquisti di e-commerce. Un trend dovuto da una parte alla diffusione sempre più capillare degli smartphone anche al di fuori delle grandi megalopoli, ma anche alla diffusione di app di pagamento estremamente user-friendly che hanno incentivato l’utilizzo del telefono per fare acquisti.
Ad accompagnare il balzo della Cina, una spinta forte alla crescita delle transazioni via mobile verrà dal cambio di mentalità in atto in due mercati leader del “vecchio mondo”, Stati Uniti e Gran Bretagna, dove il boom per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi su mobile anziché via pc arriverà nel 2020, prevede Euromonitor: oggi il mobile commerce riguarda il 12% delle transazioni in Uk e il 20% negli Usa; entro il 2020 le percentuali saliranno rispettivamente al 38% e al 40%. Dal momento che, oggi e nei prossimi 5 anni, è all’interno di questi due mercati che si stanno sviluppando le soluzioni tecnologiche più efficaci nello sviluppo del mobile payments, è prevedibile, secondo Euromonitor, che questa forte crescita percentuale trainerà anche gli altri Paesi di queste due aree del mondo.
Nel mercato occidentale, più che dall’acquisto di merci “core”, l’evoluzione del mobile payment – e del relativo sviluppo di app – sarà trainato dall’acquisto di servizi, beni “leggeri” che hanno un valore intrinseco (a livello di valore per singola transazione) minore, ma complessivamente significano una penetrazione molto più capillare dei mobile payments nella quotidianità: servizi legati alla mobilità (acquisto di biglietti urbani via app, pagamento via Nfc del taxi), ma anche consegne a domicilio ed altre funzioni legate alla stretta quotidianità (lavanderia, baby sitting, ecc.) e il download di contenuti multimediali (film, musica) sono le categorie merceologiche che segneranno maggiormente questo mercato.
Punto quasi scontato, a guidare l’affermazione del mobile commerce e dei mobile payment saranno le giovani generazioni (gli under 21 di oggi), nati e cresciuti in un contesto mobile e per le quali lo smartphone rappresenta già da ora il principale, se non l’unico, strumento di accesso alla rete. Pur trattandosi di un tipo di popolazione, segnala Euromonitor, dalle capacità di spesa limitate (rispetto, per esempio, alla generazione dei 50-60enni), ha una propensione quasi esclusiva al mobile, e quindi è per loro naturale che l’acquisto di qualsiasi bene o servizio passi dal telefonino e dai nuovi sistemi di mobile wallet (anche perché si tratta – per motivi d’età ma non solo – di una fascia di popolazione a bassissimo tasso di bancarizzazione, quindi per loro di fatto la banca è il telefonino). Già oggi i millenials si aggiudicano una fatta del 30% delle transazioni complessive affettate via mobile. Entro il 2020 il 47% del totale delle transazioni via mobile riguarderà quella che è stata ribattezzata la “Generazione Z” (quella nata dopo i millenials).
Oggi a rappresentare la principale fetta di mercati dei mobile payments sono i “pagamenti remoti” (quelli legati all’e-commerce online). Entro il 2020 a prevalere saranno invece i pagamenti di prossimità, quelli che vedono lo smartphone come strumento di pagamento all’interno dello stesso punto vendita (attraverso sistemi Nfc e wallet). Su questo fronte, nel 2016 gli Stati Uniti hanno rappresentato il principale mercato, con transazioni per 33,9 miliardi di dollari. A trainare questo sviluppo – dato importante – è e sarà l’impegno e la diffusione di questi sistemi attraverso soggetti estranei ai tradizionali “attori dei pagamenti” (banche, circuiti di carte, ecc.), ovvero carrier telefonici e over the top tecnologici: Android Pay, Samsung Pay, Apple Pay rappresenteranno gli strumenti attraverso i quali passerà questo tipo di sviluppo, cha farà facilmente presa su un numero sempre più largo di consumatori, ma potrà avere un vincolo nella capacità di accettazione da parte del retail, secondo attore fondamentale in questo grande gioco.
Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI