Malacalza subito al lavoro per il bene di Carige
Carige aspetta l'arrivo di Bonomi

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Il Passaggio delle azioni deve ancora materialmente avvenire, in attesa dei pronunciamenti del ministero dell’Economia e di Bankitalia, ma la Borsa già premia il titolo azionario di Banca Carige che chiude la giornata con una crescita superiore al 10%. Si fa subito sentire, insomma, l’effetto-Malacalza dopo l’annuncio che la famiglia genovese rileverà dalla Fondazione Carige il 10,5% del suo pacchetto. Cambiano gli storici assetti proprietari della banca dei liguri, ma per il momento non cambia la squadra di vertice. Il lavoro del presidente Cesare Castelbarco e dell’amministratore delegato Piero Montani non può interrompersi proprio adesso che la strada del risanamento non appare più un miraggio.

Oltretutto, siamo alla vigilia di un aumento di capitale decisivo per sorti di Carige. A meno di un anno dall’aumento di capitale da 800 milioni (luglio 2014), il prossimo maggio i soci saranno chiamati a infondere nuova liquidità per completare il rafforzamento patrimoniale della banca bocciata a ottobre 2014 agli “stress test” della Bce. L’ipotesi iniziale di 700 milioni potrebbe anche crescere (fino a 800) e a quel punto si potrà già capire la portata del progetto Malacalza che punta ad aggregare attorno a sé una platea di grandi e piccoli azionisti, rappresentanti di un territorio provato dalla crisi, ma al cui interno albergano ancora capitali sostanziosi. Quasi una sorta di public company, un azionariato diffuso in grado di rappresentare il territorio genovese e ligure. Nel frattempo, l’operazione conclusa ieri mette anche in salvo la Fondazione Carige che, con un patrimonio di 90 milioni e debiti con Mediobanca e Banca Carige, non avrebbe potuto sottoscrivere una sola azione dell’aumento di capitale e si sarebbe semplicemente liquefatta. Ora, invece, in virtù di un patto parasociale con la “Malacalza Investimenti”, la cassaforte della famiglia genovese, l’ente guidato dal presidente Paolo Momigliano avrà un posto nel cda e potrà partecipare al tavolo di consultazione sulle scelte strategiche della banca.

 

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