Esiste un conto deposito che promette rendimenti fino al 6,5% per vincoli a 36 mesi
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E’ quanto propone l’estone Intus, finita sotto la lente di Altroconsumo che mette in guardia i potenziali sottoscrittori da una serie di possibili controindicazioni, suggerendo dunque di starne alla larga.

Come si legge sul sito di Altroonsumo: “Primo: Intus non è una banca, ma un’associazione che concede prestiti e raccoglie il denaro attraverso i conti deposito. Per poter aprire il conto deposito bisogna diventare soci di Intus, e spendere 40 euro (10 di quota fissa più 30) per chi sceglie il livello di associazione più basso, bronzo, o 160 (10 fissi più 150) per raggiungere il livello superiore, oro e aver diritto così allo 0,5% lordo in più sul tasso riconosciuto sul tuo deposito
.
Secondo: come già detto Intus non è una banca e quindi non è tutelata né dal Fondo interbancario italiano, né da quello estone. In caso di problemi a restituirti il denaro, non potrai quindi neppure contare sull’intervento del fondo per riavere del tutto o in parte i tuoi soldi.

Terzo: l’associazione si riserva la facoltà di modificare le condizioni del deposito a termine in ogni momento. Se non accetti la modifica, e quindi chiudi in anticipo il deposito, non ti riconosceranno alcun interesse sul periodo precedente. In parole povere, ti promettono sì il 6,5% lordo annuo per tre anni, ma non è detto che, alla fine dei tre anni, tu lo riceva, perché potrebbero cambiare le condizioni nel frattempo.

Quarto: il conto deposito a termine ti verserà sul conto libero gli interessi al lordo delle tasse, che tu dovrai pagare in Italia, il tuo Paese di residenza fiscale, con tutte le seccature del caso, come, per esempio, la compilazione del quadro RW del modello Unico per la dichiarazione dei redditi.

Quinto: il conto deposito a termine di Intus rispetta le leggi estoni. Sul sito trovi una documentazione che in parte deve ancora essere tradotta in italiano, che non segue lo schema della documentazione italiana e che, come per esempio per il documento del conto deposito, è molto ridotta rispetto a quella che trovi per un analogo italiano – manca, per esempio, l’indicazione dei costi”.

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