Le oltre 20 frequenze settimanali che dal 25 ottobre hanno ricominciato a collegare l’Italia con la Giordania, fanno intravedere confortanti segnali di ripresa per il turismo in Giordania, colpito duramente dalla crisi mediorientale, sebbene il Paese, vogliamo ricordarlo, non sia mai stato coinvolto nei conflitti della regione e la Farnesina non abbia mai sconsigliato i viaggi sull’area.
La destinazione torna così a garantire buoni livelli di accessibilità per il mercato italiano, rendendo più semplice e conveniente la scoperta del suo territorio, da Amman a Petra, dal deserto del Wadi Rum alle acque del Mar Morto, per una fuga di pochi giorni o per un viaggio più lungo.
Una partita che si gioca nei cieli
Sei aeroporti italiani offriranno voli verso la capitale giordana, operati sia da compagnie tradizionali che da low cost: da Milano Malpensa si potrà volare ad Amman con Royal Jordanian che manterrà quattro collegamenti settimanali tutto l’anno, e con Wizz Air che opererà dal 29 marzo al 22 ottobre 2026. Ryanair volerà invece da Milano Bergamo con tre frequenze settimanali dal 25 ottobre al 28 marzo 2026, per poi tornare a quota due voli settimanali dal 29 marzo al 22 ottobre 2026. Sempre Ryanair, da Bologna opererà due voli settimanali per Amman fino al 24 ottobre 2026, mentre da Pisa la compagnia proporrà due collegamenti a settimana. Anche dal Veneto sarà possibile raggiungere facilmente la Giordania, da Treviso infatti Ryanair garantirà due collegamenti fino al 24 ottobre 2026. Da Roma Fiumicino Royal Jordanian offrirà voli giornalieri mentre Ryanair volerà due volte a settimana fino ad ottobre 2026 e Wizzair ripartirà con due collegamenti a settimana dal 29 marzo al 24 ottobre 2026.
Guardando al 2026
L’Italia, insieme a Germania, Francia e Regno Unito, si conferma tra i mercati strategici per la Giordania e l’obiettivo è che riesca a toccare quota 50mila visitatori quest’anno, per poi puntare, entro il 2026, al pieno recupero dei valori del 2023, l’anno migliore di sempre con 127mila italiani.
Prove di ripresa
Che la destinazione non abbia mai smesso di esercitare un grande fascino sui nostri connazionali lo confermano alcuni tour operator che credono al suo grande potenziale e che ai primi segnali di ripresa hanno ricominciato a promuoverla.
“Già dalla scorsa primavera noi abbiamo iniziato a far ripartire i primi tour e stiamo vedendo che anche su questo autunno c’è interesse da parte dai clienti, abbiamo viaggi in partenza e altri già confermati – riferisce Salvatore Sicuso, il direttore commerciale di Boscolo Tours – Sicuramente sul 2026 ci aspettiamo un netto aumento della domanda, certi che la destinazione potrà tornare a dare parecchie soddisfazioni. Abbiamo constatato che il Paese è riuscito a mantenere un buon livello nei servizi in loco, che erano comunque già ben strutturati, e sappiamo che viaggiare in Giordania in questo periodo può essere anche un’opportunità per sfuggire all’afflusso di visitatori che in passato caratterizzava alcuni luoghi. La programmazione 2026 non subirà modifiche, manterremo invariata quella attuale, a partire dal nostro best seller “Giordania e il magico deserto”.
Obiettivo originalità
Prodotto 2026 già in pista anche per Kuda Tour Operator che sulla destinazione annuncia l’introduzione di due nuovi tour di gruppo esclusivi “Giordania Leggendaria” e “Giordania Essenziale”, rivolti ad una clientela che apprezza la destinazione come terra di cultura, tradizioni ed esperienze: “Ad Amman abbiamo dedicato un pomeriggio allo street food con assaggi di prelibatezze locali e poi un’esperienza in un caffé locale per poter toccare con mano il lifestyle giordano – ha spiegato Roberto Di Giorgio, responsabile del t.o. -. Sempre ad Amman abbiamo poi voluto dedicare un inedito programma per un long weekend perché siamo convinti che abbia una straordinaria vivacità e possa offrire spunti inaspettati. Per la clientela indipendente c’è poi la proposta A Modo Mio.
Kuda crede in una graduale ripresa della Giordania e pensa che dopo il lungo periodo di stop sicuramente ci sarà la necessità di supportarla: “Abbiamo previsto degli inventivi sull’acquisto anticipato ma siamo andati a lavorare soprattutto sui contenuti e sull’originalità dell’offerta – ha detto Di Giorgio -. Per il 2026 abbiamo in cantiere anche una serie di progetti dedicati al rilancio della destinazione”.
C’è chi è più cauto
Ad auspicare che i segnali positivi di rilancio possano presto trovare riscontro in un balzo significativo delle richieste è Guiness Travel: “Riteniamo che la domanda non ripartirà in modo repentino ma richiederà un fisiologico periodo di assestamento e, probabilmente, azioni mirate di stimolo e comunicazione da parte del trade e dell’ente del turismo – fanno sapere dall’operatore -. I nostri tour sulla Giordania sono tutti pubblicati sia online che su catalogo cartaceo ma realisticamente non prevediamo una ripresa delle partenze nel brevissimo termine. I rapporti costanti mantenuti con i vettori e i fornitori locali ci consentiranno di ripartire comunque con la massima efficienza”.