E’ stato condannato anche in appello Rino Giacalone
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Rino Giacalone condannato

Rino Giacalone condannato anche in appello, il giornalista di Trapani (noto per i suoi giudizi molto affrettati) al quale l’ex Sindaco di Trapani, Mimmo Fazio, ha chiesto 25.000 euro di risarcimento danni. In un suo articolo Giacalone aveva accostato il nome di Fazio a quello del super latitante Matteo Messina Denaro.

Nell’articolo in questione Giacalone, sul sito Articolo 21, dava notizia di una sorta di scambio epistolare tra il sindaco e l’ex prefetto Fulvio Sodano – in merito alla mancata concessione della cittadinanza onoraria di Trapani. Era l’estate del 2007. Fazio aveva scritto che Sodano era “reo” di dichiarazioni pubbliche poco opportune e di “essersi eletto ad unico paladino della legalità”. Rino Giacalone aveva commentato le parole del Sindaco con un accostamento con il “pensiero” del boss Messina Denaro. Qui l’articolo integrale.

A fronte delle considerazioni del giornalista l’ex sindaco aveva quindi chiesto un risarcimento danni di 50 mila euro. Soldi che a suo tempo Fazio aveva detto di voler devolvere all’associazione antimafia Libera.

In primo grado il giudice aveva condannato, nel testo di Giacalone,  il «parallellismo fra la condotta e l’atteggiamento del sindaco Girolamo Fazio ed il capo mafia latitante Matteo Messina Denaro», lo «accumunare la condotta del Fazio a quella del pericoloso latitante», riconoscendo in tale forma la lesione «della dignità e dell’onore».

Appello

Da qui l’appello, presentato nel 2013 (l’articolo è del 2007…), con la sentenza emessa la scorsa settimana. La difesa di Giacalone puntava sul fatto che l’articolo, pubblicato dal sito di Articolo 21, non era “idoneo a raggiungere una pluralità di persone”. Ma il giudice ha facilmente smontato questo punto, stiamo parlando di internet, che non conosce confini. Circa il diritto di critica, invocato da Giacalone, il giudice risponde che il giornalista “non ha fornito alla collettività un’informazione completa” e “ha espresso proprie considerazioni”, omettendo alcuni particolari, come il fatto che Fazio non voleva dare la cittadinanza onoraria a Sodano, ma aveva proposto per lui, comunque, un “encomio solenne”. Per il giudice, nell’articolo “manca la verità”, e il giudizio si colora di particolari offensivi.

Da qui la decisione di confermare la sentenza di primo grado, con Giacalone condannato al risarcimento danni, e al pagamento di altre 3500 euro per le spese dell’appello.

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