Questa settimana l’attenzione degli investitori sarà focalizzata sulle decisioni di mercoledì della Fed, e di giovedì di Bank of England e Bank of Japan. Oltreoceano ci si aspetta un taglio di almeno 25 punti base per il costo del denaro, attualmente nel range 2%-2,25%, e la conferma da parte dell’istituto che quello in atto è un aggiustamento di “metà ciclo” non il tentativo di evitare una recessione. Non ci aspetta una modifica nella politica monetaria da parte delle due altre banche centrali, specie da parte della BoE con l’inflazione che si attesta intorno ai livelli obiettivo e in attesa di conoscere le modalità della Brexit. Martedì verrà pubblicato l’indice sulla fiducia nelle prospettive dell’economia di Eurozona mentre mercoledì l’inflazione nel Vecchio Continente e in Inghilterra, oltre all’import/export giapponese. Venerdì indice dei prezzi alla produzione in Germania e inflazione giapponese. Attenzione all’evoluzione in Medioriente della crisi petrolifera dopo gli attacchi ad alcuni impianti in Arabia Saudita, che ne hanno dimezzato la produzione, pari a circa il 5% dell’intero output globale, innescando il rally delle quotazioni. L’evento ha alzato il tiro dello scontro tra Usa, Arabia Saudita e Iran con Teheran ritenuta responsabile per l’accaduto. L’Arabia Saudita sta lavorando per recuperare parte della produzione persa, nel frattempo le necessità del mercato verranno soddisfatte grazie alle scorte saudite ed americane dopo che Trump ha autorizzato l’utilizzo della riserva straordinaria.
Nell’ambito del G7 il nostro governo non ha mancato di promuovere il biocombustibile
L’Italia ha organizzato un evento apposito per lanciare una comunicazione volta ad assicurare un futuro ai biocombustibili nel trasporto su strada.