Al via il Forum Economico Mondiale tra emergenze Covid e clima
Al World Economic Forum quest'anno gli argomenti saranno: la pandemia, ma anche le “rivoluzioni” che ci impongono il cambiamento climatico e l’accelerazione digitale, con tutti i contraccolpi in termini di sostenibilità e sviluppo socio-economico, senza dimenticare la deriva verso polarizzazioni e disuguaglianze.
davos

Ancora nessun commento

Al World Economic Forum quest’anno gli argomenti saranno: la pandemia, ma anche le “rivoluzioni” che ci impongono il cambiamento climatico e l’accelerazione digitale, con tutti i contraccolpi in termini di sostenibilità e sviluppo socio-economico, senza dimenticare la deriva verso polarizzazioni e disuguaglianze. Su questi punti si basa l’agenda del World Economic Forum, il summit che dal 25 al 29 gennaio riunisce i potenti della Terra e che per la prima volta, causa forza maggiore per l’emergenza Covid, si terrà in versione digitale e non tra le nevi svizzere di Davos.

A riassumere intenzioni e obiettivi di questa edizione è la formula con cui è stato presentato dal Wef: “La pandemia Covid-19 ha dimostrato che nessuna istituzione o individuo da solo può affrontare le sfide economiche, ambientali, sociali e tecnologiche del nostro mondo complesso e interdipendente”.

E proprio in occasione dell’avvio del Wef 2021 l’organizzazione pubblica uno studio secondo cui “un ampio investimento nell’upskilling (formazione e sviluppo di competenze, ndr) potrebbe aumentare il Pil globale di 6,5 trilioni entro il 2030, creare 5,3 milioni (netti) di nuovi posti di lavoro, far aumentare la produttività mondiale del 3%, oltre a contribuire allo sviluppo di economie più inclusive e sostenibili in tutto il mondo”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Più di 4 milioni i cittadini che vivono nei Comuni senza credito ne finanza

L’assenza di sportelli bancari sul territorio e l’abbandono da parte delle banche delle zone più periferiche è un problema per le persone, per i professionisti, per i risparmiatori, ma anche per le imprese: perché un minor numero di banche e di filiali, si traduce, concretamente, anche in meno credito, con conseguenze facilmente immaginabili sull’economia, sugli investimenti, sulla crescita.

Leggi »

L’ impresa individuale segnala un declino quasi ventennale

Il primo maggio nasce per ricordare le battaglie dell’Ottocento per la giornata lavorativa di otto ore, le rivendicazioni sindacali che ancora oggi caratterizzano questa giornata la associano soprattutto ai lavoratori dipendenti, ma in realtà è la festa di tutti i lavoratori, anche quelli autonomi.

Leggi »