POPOLARE MA NON TROPPO – Si riapre il cantiere della Banca Popolare di Milano. Secondo quanto riporta il quotidiano MF, i lavori sul rinnovamento dello statuto dovrebbero ricominciare la prossima settimana e durare almeno due mesi. Dunque si concluderanno dopo l’aumento di capitale da 500 milioni di euro previsto per settembre. Il consiglio di gestione della Banca Popolare di Milanoper adesso non lascia trapelare niente, mentre in ambienti sindacali si parla di una “Popolare bilanciata”, una soluzione di compromesso tra la richiesta dellaBanca d’Italia e le resistenze interne. Insomma, la Banca Popolare di Milano manterrebbe lo status di Popolare, pur ribilanciando la composizione dei consigli.
IL PARERE DEGLI ANALISTI – Un passo in avanti ma senza effetti rilevanti, secondo gli analisti diEquita (rating “hold” e obiettivo di prezzo a 0,50 euro confermati) citati da Milanofinanza.it. “La revisione della governance della Banca Popolare di Milano non sarà pronta prima di novembre”, evidenziano gli esperti di Banca Imi (rating “hold” e target price a 0,47 euro) ripresi sempre dal giornale online. E aggiungono: “Potrebbe arrivare più tardi del previsto e ciò potrebbe penalizzare il successo dell’aumento di capitale”. Gli analisti di Intermonte, che ribadiscono il rating “neutral” e il prezzo obiettivo a 0,40 euro, segnalano infine che “al momento sembra ancora di difficile attuazione l’ipotesi di trasformazione in spa per la contrarietà di gran parte dei dipendenti”.
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Si avvicina il delisting di Tod’s. Si è da poco conclusa l’Opa (offerta pubblica di acquisto) volontaria totalitaria sulle azioni promossa da Crown Bidco, il veicolo di investimento che fa capo a L. Catterton. La società venerdì ha reso noto che, «in riferimento all’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria avente per oggetto azioni ordinarie di Tod’s, è stata raggiunta…