Agricole investe 320 mln in Italia

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Il Crédit Agricole è pronto a investire 320 milioni di euro per lo sviluppo del gruppo Cariparma nel triennio 2014-2016. È questo uno dei punti chiave del piano triennale dell’istituto francese presentato ieri dal ceo Jean-Paul Chifflet e incentrato sullo sviluppo della banca al dettaglio, la bancassurance, la crescita organica, le sinergie e la riduzione dei costi.

Agendo su queste leve il gruppo francese intende raggiungere un utile superiore a 4 miliardi nel 2016 per il Crédit Agricole Sa (Casa), la società quotata che consolida le Caisses Regionales al 25% (+60% rispetto al 2013). Casa ha infatti chiuso il 2013 con un utile di 2,5 miliardi, riportando i conti in nero dopo due esercizi contrassegnati da perdite per cessioni e pulizia di bilancio. A livello di intero gruppo, cioè considerando in toto le casse regionali, l’obiettivo è un utile superiore a 6,5 miliardi dai 5,1 miliardi del 2013, con una crescita annuale dei ricavi del 2%. In Italia, che rappresenta il secondo mercato nazionale del gruppo, Cariparma «proseguirà la trasformazione e intensificherà la sua crescita». La trasformazione riguarderà il modello di sviluppo, con la riorganizzazione e la modernizzazione della rete, per diventare «banca di riferimento in Italia nel digitale». Continueranno «gli sforzi di industrializzazione», che comprendono la centralizzazione di alcune funzioni di back office e l’automazione delle agenzie. L’obiettivo è un tasso di crescita medio annuo del 5% nel 2013-2016 per il margine di intermediazione e anche per gli impieghi, e del 2% per la raccolta, mentre il rapporto cost/income dovrebbe migliorare al 52% dal 60%, e il costo del rischio dovrebbe quasi dimezzarsi passando dai 128 a 68 punti base nel 2016. La clientela dovrebbe infine aumentare del 5%. Cariparma si propone anche di «diventare banca di riferimento agri-agro in Italia» e di rafforzare le posizioni in Veneto e Liguria «grazie a piani di azione regionali». A livello di gruppo il piano prevede anche una strategia di crescita per linee esterne nell’asset management dove Amundi giocherà un ruolo di pivot nel risiko paneuropeo.

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