Analisi tecnica settimanale petrolio e oro

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Prezzo del greggio in rosso per la terza ottava consecutiva, con le quotazioni del WTI che chiudendo gli scambi settimanali a 68,13 dollari barile hanno perso circa il 4,2% di valore rispetto close del Venerdì precedente a quota 71,03 dollari. La versione di petrolio scambiata sul NYMEX ha inoltre toccato il prezzo più basso delle ultime quattro settimane, scendendo fino ad un minimo intraday a quota 67,03 dollari, mentre il valore più alto delle ultime cinque sedute è stato paria 71,10 dollari. Temi caldi della settimana: incremento della produzione saudita, aumento delle scorte statunitensi e nuove tensioni geopolitiche sul fonte dazi USA-Cina.

 

LE NEWS PIU’ IMPORTANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

Il prezzo dell’ oro nero nella seconda parte dell’ ottava precedente era stato sostenuto dalle interruzioni delle forniture in Libia, da attacchi di forze ribelli in prossimità di alcuni campi petroliferi in Iraq e da uno sciopero sindacale in Norvegia che aveva fatto incrociare le braccia ai lavoratori del settore.

Petrolio che invece è iniziato ad andare sottopressione dopo il nuovo intervento di Trump sul tema prezzi, un capitolo che sta molto a cuore al capo della Casa Bianca, in vista delle elezioni di medio termine in calendario il prossimo Novembre. Trump, che nelle ultime settimane aveva accusato l’ OPEC di manipolare e tenere alti i prezzi del greggio starebbe pianificando di utilizzare le riserve strategiche di petrolio statunitense per far scendere i prezzi. Le indiscrezioni parlano di stime che oscillano su un’ ampia forchetta, compresa tra i 5 ed i 30 milioni di barili, da qui a Novembre.

La tensione ribassista si era parzialmente allentata dopo che il Segretario al Tesoro USA, Steven Mnuchin, ha reso noto che il governo statunitense potrebbe considerare alcune deroghe nel caso in cui alcuni paesi non riuscissero ad annullare completamente gli acquisti di petrolio iraniano, entro il tempo ultimo stabilito dalle nuove sanzioni promosse dall’ amministrazione Trump.
Greggio che inoltre è stato influenzato negativamente dai propositi di aumentare la produzione decisi da Russia ed Arabia Saudita. A dire il vero il paese guida dell’ OPEC dalle parole è passato ai fatti, in quanto il ministero del petrolio saudita ha reso noto di aver incrementato il proprio output verso alcuni clienti asiatici che avevano fatto richiesta di maggiori forniture di Arab Extra Light Crude. Da ulteriori dati è inoltre emerso che nel mese di Giugno l’ Arabia Saudita ha pompato 459 mila barili giornalieri in più rispetto al mese precedente. Lo scorso mese, l’ output saudita medio è salito a 10,489 milioni di barili al giorno, assestandosi oltre i 10,058 milioni attesi dal mercato.

 

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO STATUNITENSE

Petrolio indebolito anche dall’ aumento superiore alle attese del mercato evidenziato dalle scorte settimanali di petrolio made in USA. Secondo le consuete stime EIA ( Energy Information Administration ), infatti, gli stock di greggio, nell’ ottava terminata il 13 Luglio, hanno evidenziato un progresso pari a +5,84 milioni di barili. I pronostici degli analisti, invece, erano per un incremento che spaziava su una forchetta compresa tra i +2,5 milioni ed i +5 milioni di barili. Con l’ aumento settimanale appena indicato le scorte globali sono così salite a 411 milioni di barili, in rialzo dal minimo da Marzo 2015, a quota 405 milioni di barili, toccato una settimana fa. Gli stock di benzina hanno invece fatto registrare un calo di 3,2 milioni di barili, oltre il -0,4 milioni di barili indicato dagli analisti, mentre le scorte di distillati sono diminuite di circa 0,4 milioni di barili, contro un aumento atteso per circa 1,4 milioni di barili. Le anticipazioni rilasciate dall’ API ( American Petroleum Institute ) avevano invece evidenziato scorte in rialzo di 690 mila barili; stock di benzina in aumento di 0,425 milioni di unità e stoccaggi di distillati in crescita di 1,7 milioni di unità.

Sullo sfondo resta l’aspettativa che Donald Trump possa mettere sul mercato parte delle scorte strategiche al fine di calmierare il prezzo della benzina in vista della driving season, evitando così di innervosire gli elettori prima delle delicate elezioni di mezzo a novembre.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Ottimo il bilancio settimanale fatto registrare dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI, che ha centrato 6 dei 7 obiettivi indicati dalla strategia Short, quindi sia in versione intraday che Over.

La strategia rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 68,75 $; Target Price attesi in area 69,17 e 69,44 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 67,63 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 69,44 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 69,87 e 70,56 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 68,75 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 70,56 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 71 e 71,45 dollari, estesi a 72,15 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 69,44 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 64,17 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 64,82 e 65,25 dollari, estesi a 66,12 $, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 63,50 $.

Lo strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 67,63 $, per sfruttare eventuali discese in 67,22 e 66,53 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 68,75 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 66,53 $,per anticipare possibili cali fino a 66,12 e 65,45 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 68,13 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 65,45 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 65,25 e 64,82 dollari, estese a 64,17 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 66,53 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 72,88 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 71,45 e 71 dollari, esteso a 70,56 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 76,10 $.

 

ORO SFONDA SUPPORTO A QUOTA 1.220 DOLLARI POI RECUPERA CON NUOVE TENSIONI TRA USA E CINA

Metallo giallo ancora sottopressione a causa di una raffica di dati macro che hanno sostenuto il biglietto verde, da sempre considerato antagonista dell’oro, ma soprattutto dall’ intervento del numero 1 della banca centrale americana, Jerome Powell.

Le quotazioni dell’ oro sono pertanto crollate sui valori più bassi ad un anno, sfondando momentaneamente il forte supporto in area 1.220 dollari e spingendosi fino ad un minimo intraday a quota1.211,70 dollari. Chiusura d’ ottava tuttavia in discreto recupero, a quota 1.231,90 dollari ( +0,65% ), grazie alla nuova presa di posizione del presidente USA contro Cina ed UE. Trump ha rivolto ulteriori minacce contro Pechino, promettendo dazi contro l’import cinese per un ammontare di 500 miliardi di dollari, ovvero il totale di quanto esportato dalla Cina verso gli Stati Uniti.

LE NOTIZIE ED IDATI MACRO PIU’ RILEVANTI PER IL PREZZO DELL’ ORO

Il vero scossone alle quotazioni del metallo giallo lo ha provocato la Federal Reserve, che per bocca del governatore Jerome Powell ha praticamente confermato la propria strategia sui tassi d’interesse, confermando le attese su una lunga serie di rialzi graduali. Il numero 1 della FED, intervenendo al Senato, ha rassicurato la platea, affermando che non ci saranno conseguenze negative sull’ economia, dopo il duro braccio di ferro che vede contrapposti gli USA alla Cina ed alla UE. L’ istituto centrale statunitense ha confermato inoltre la propria visione positiva sulla crescita, attesa in progresso per una durata di molti anni. Stima confermata sul livello ottimale del 2% anche la visione di lungo del tasso d’ inflazione.

Oro giù sin da inizio ottava nonostante i primi dati arrivati dagli Stati Uniti non siano stati molto esaltanti. Le vendite al dettaglio USA , nel mese di Giugno, pur avendo evidenziato una crescita dello 0,5%, centrando le attese degli analisti, hanno fatto registrare un deciso rallentamento rispetto alla stima finale del mese di Giugno, corretta al rialzo a +1,3%, dal +0,8% della precedente lettura. Filtrato della componente auto e della spesa carburanti, il dato ha mostrato un progresso dello 0,4%, assestandosi oltre il +0,3% delle indicazioni degli analisti. Decisa la frenata rispetto al +1,4% di Maggio, a sua volta corretto al rialzo dal +0,9% della stima flash.

Variazione mensile negativa anche per il termometro dell’ attività manifatturiera dello Stato di New York, il cosiddetto Empire State Manufacturing, che nella stima preliminare di Luglio è sceso a 22,6 punti ( attese 22 punti ), dai 25 punti della lettura mensile precedente.

Il Dipartimento del Commercio statunitense ha invece reso noto che le scorte aziendali nel mese di Maggio sono aumentate dello 0,4%, assestandosi a 1.936 miliardi di dollari. In progresso anche le scorte nel settore manifatturiero, in rialzo anch’esse dello 0,4% mese su mese.

Inversione di rotta per la lettura della produzione industriale, che nel mese di Giugno ha mostrato una crescita dello 0,6%, in decisa ascesa rispetto al -0,6% della precedente rilevazione di Maggio, a sua volta rivista al ribasso da -0,1% della stima flash. Le attese degli analisti, invece, erano per un progresso più modesto, pari a +0,5. La capacità di utilizzo degli impianti è aumentata al 78%, meno del 78,3% atteso, ma meglio del 77,7% del dato di Maggio. Nonostante la buona lettura il suddetto dato rimane ancora al di sotto dell’ 80% del periodo pre-recessione.

Segnali di rallentamento per il settore immobiliare statunitense, che ha visto arrivare un filotto di letture macro negative. Flessione per l’indice Nahb, elaborato dalla National Association of Home Builders, che nel mese di Luglio si è assestato a 68 punti, in calo dai 69 punti di Giugno. Le attese degli analisti, invece, erano per una lettura invariata. Giù i permessi edilizi nel mese di Giugno, in discesa del 2,2%, ma meglio del -4,6% della precedente stima mensile. Deluse tuttavia, le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un aumento del 2,2%.

Crollano le nuove costruzioni abitative negli Stati Uniti nel mese di Giugno, scese del 12,3% dopo il +4,8% della precedente stima mensile. Le attese degli analisti invece erano per una flessione che non andava oltre il -2,2%.

In calo anche le nuove richieste di mutui ipotecari, che secondo il consueto report settimanale elaborato dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), nella settimana terminata il13 Luglio, sono diminuite del 2,5%, ribaltando il +2,5% fatto registrare nella precedente lettura.

Migliorano le prospettive dell’ attività economica statunitense nel mese di Giugno, in base alla lettura del Leading Economic Indicator. L’ indicatore, elaborato dal Confernce Board USA, conosciuto anche come Superindice o Indice Principale, ha evidenziato una crescita dello 0,5% su base mensile. La mediana del consensus degli analisti, invece, si fermava al +0,4%. Il Leading Economic Indicator è il frutto della media ponderata della somma di ben 10 diversi indicatori e le sue indicazioni coprono un arco di tempo compreso dai 3 ai 9 mesi dall’ ultima lettura.

Oro in calo dopo l’ ennesimo record fatto registrare dalle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nella settimana terminata il 14 Luglio sono scese di 8.000 unità, assestandosi a 207 mila unità, che rappresenta il valore più basso dalla lettura del lontanissimo 6 Dicembre 1969. Battute le attese degli analisti, che invece avevano indicato un aumento a 220 mila unità. Il totale dei richiedenti indennità, nella settimana che si è conclusa il 7 Luglio, invece, si è assestato a 1,751 milioni di unità, oltre 1,729 milioni di unità stimate dagli analisti. Rivista al rialzo la precedente lettura, passata a 1,743 milioni di unità da 1,739 milioni di unità della stima preliminare.

Metallo giallo che ha ulteriormente ripiegato su nuovi minimi plurisettimanali dopo il deciso balzo in avanti fatto registrare dall’ indice dell’ attività manifatturiera nel distretto di Philadelphia. Il cosiddetto Philly Fed Index, elaborato dalla locale Federal Reserve, nel mese in corso, ha evidenziato un progresso a 25,7 punti, in salita dai 19,9 punti della precedente stima ed oltre i 21,5 punti indicati dagli analisti. La suddetta lettura ha molta rilevanza anche in ambito nazionale, poiché il distretto manifatturiero di Philadelphia è il terzo per grandezza tra tutti gli stati dell’ unione. Il report viene elaborato raccogliendo le indicazioni sui cambiamenti riscontrati rispetto al mese precedente e quelle per i sei mesi successivi. Una lettura superiore allo zero indica espansione, mentre una rilevazione sotto lo zero è sinonimo di contrazione.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Buona la settimana di trading del nostro trading system con sottostante l’ oro che ha preso profitto su tutti i target price pronosticati dalla strategia Short ( 7 su 7 ), quindi sia nella versione Intraday che Over. Chiusa con profitto in chiusura di scambi anche la strategia Long attivata sulla debolezza.

La visione rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri ad una chiusura oraria maggiore di 1.233,80 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.236,70 e 1.241,45 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.226,20 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.241,45, per sfruttare possibili allunghi in area 1.246,15 e 1.250,95 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.229,15 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.250,95 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.255,70 e 1.263,45 dollari, esteso a 1.271,25 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.236,70$ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.194,50 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.201,90 e 1.209,40 dollari, estesi a 1.219,75 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.180 $ in chiusura di candela giornaliera.

La visione ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.226,20 $; Target Price previsti a 1.224,45 e 1.219,75 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.233,80 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.219,75 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.216,90 e 1.212,25 dollari; Stop Loss; in caso di ritorno sopra 1.229,15 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.212,25 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.209,40 e 1.201,90 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.194,50 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.224,45 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.271,25 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.263,45 e 1.255,70 dollari, estesi a 1.246,15 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.285$ in chiusura giornaliera.

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