“La controversia ha tratta origine da un’iniziale contestazione di ‘esterovestizione’ della società irlandese AAM, che nell’ambito della definizione è stata riconosciuta effettivamente residente in Irlanda”, riporta la nota della società.
“La scelta di ANIMA di addivenire ad una definizione del contenzioso in essere con l’Agenzia delle Entrate è motivata dalla volontà di evitare l’onerosità e le lungaggini di un processo tributario peraltro soggetto alla inevitabile alea associata a materie così complesse”.
La definizione delle controversie prevede un onere complessivo di 8,9 milioni di euro che sarà contabilizzato nell’esercizio corrente.