Azionisti e obbligazionisti in piazza Montecitorio
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Diversi azionisti e obbligazionisti che hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita hanno levato un grido di protesta, riunendosi a piazza Montecitorio, per manifestare contro il governo e contro il decreto Salva banche. Un decreto che ha permesso il salvataggio delle quattro banche a rischio di liquidazione Banca Marche, Etruria, Carichieti e Cariferrara, azzerando contestualmente gli investimenti di diversi italiani.

Molti gli striscioni sventolati dai risparmiatori: “Decreto salva banche, ridateci tutti i nostri soldi”; “furto legalizzato”; “10.000 uguale zero, ladri”; “15.000 uguale zero, vergogna”. “Banche salvate, risparmiatori espropriati”; e ancora, si sono levate le accuse:“ladri”, “banche salvate, risparmiatori truffati”, “rapina legalizzata”, “criminali rivogliamo i nostri soldi”.

L’iniziativa è stata organizzata dalle “vittime del Salva Banche” e dal Movimento 5 Stelle, con il sostegno delle associazioni Adusbef-Federconsumatori. Un esercito di risparmiatori truffati, in tutto 130.000, che comprendono 10.000 famiglie titolari di obbligazioni subordinate il cui valore – pari a circa 780 milioni di euro – è stato azzerato di colpo con il decreto salva banche.

Molti, tra i riuniti in piazza, sono arrivati a Roma per rappresentare i loro genitori, o nonni, comunque persone anziane, che hanno investito in una delle quattro banche, e che hanno perso tutto all’improvviso. Così Joselito Arcioni, consigliere del M5s nel comune di Fabriano (Ancona):

“A mia madre la banca ha ‘rubato’ 92 mila euro investiti in obbligazioni subordinate andate in fumo. Nel frattempo si è ammalata di Alzheimer e non so come fare, quei risparmi ci servivano”.

Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle, scesi in piazza per sostenere i risparmiatori.

“Siamo in piazza a Roma insieme ai cittadini e alle vittime del ‘salva banche’, per dare sostegno ai nostri portavoce in Parlamento che lotteranno affinché vengano annullati gli effetti nefasti del decreto voluto da governo eBanca d’Italia, che ha azzerato i risparmi di 130mila famiglie clienti di Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e Carichieti”.

Il senatore grillino Alberto Airola ha tuonato:

“Qualcuno prima specula, e poi però pagano i risparmiatori. Il governo aiuta le banche ma questo decreto legge salva i delinquenti”.

Il numero uno di Adusbef Elio Lannutti ha denunciato:

“Il responsabile è il governo che è il maggiordomo delle banche e che invece dovrebbe andare a casa. Noi abbiamo portato alcune denunce in procura”.

Diverse le testimonianze, come quella di Ada Fusacchia, cliente di Banca Etruria:

“Cinquantasette anni di risparmi e 30 anni di conoscenza con la banca e ho scoperto per caso cosa era accaduto. “Si è rotta la caldaia e sono andata a ritirare dei soldi per scoprire che non c’era più niente”.

 

Ma non c’è stata certo soltanto quella che è stata definita la marcia su Roma dei risparmiatori truffati. Nelle ultime ore, diversi episodi sono stati riportati anche dagli organi di stampa locali, oltre che nazionali.

In questo convulso week end, sabato pomeriggio presso il teatro Don Bosco di Gualdo Tadino si è tenuta per esempio un’assemblea organizzata da Federconsumatori e Cgil per sollecitare il ritiro da parte del Governo del decreto ‘Salva banche’.

Testimonia Umbria 24:

“Tanti i risparmiatori giunti da Perugia, Città di Castello, Assisi e dalle Marche, che avevano affidato i loro risparmi alla ‘vecchia’ Banca dell’Etruria e del Lazio, vedendoli sparire domenica quando è nata la Nuova Banca Etruria: praticamente la stessa, ma senza perdite e con un capitale ricostituito da 442 milioni di euro. Quando ti ritrovi senza i risparmi di una vita da un giorno all’altro capisci che la nuova direttiva europea, della quale fino ad allora ignoravi l’esistenza, è «un esproprio criminale del risparmio, ideato per salvare l’azzardo morale dei banchieri. I crac bancari e l’omessa vigilanza delle banche centrali, saranno addossati a risparmiatori e depositanti tramite lo sciagurato meccanismo del bail-in».

Nel prendere la parola, stando a quanto riporta ancora Umbria24, Alessandro Petruzzi di Federcosumatori ha ricordato come a Gualdo Tadino:

“la gente si fidava della banca, da sempre una presenza storica in città con la sua filiale, invece si sono trovati ‘espropriati’ di un pezzo di vita. Famiglie intere si sono fidate ed hanno acquistato azioni ed obbligazioni senza sapere a cosa andavano incontro. Questo decreto più che ‘salva banche’ lo dovremmo chiamare ‘salva cliente’. In questa vicenda i maggiori responsabili sono la Banca d’Italia e la Consob che dovevano vigilare ed invece non lo hanno fatto».

 

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