NON IN GRADO DI ESPRIMERE UNA VALUTAZIONE PRELIMINARE POSITIVA –Banca Etruria chiude la porta alla Banca Popolare di Vicenza, ma solo momentaneamente. Il cda dell’istituto di credito di Arezzo ha fatto sapere di non essere in grado, allo stato, di esprimere una preliminare valutazione positiva sullaproposta di Opa amichevole presentata dalla banca veneta (qui la notizia), ma ha comunque confermato l’interesse per un’integrazione e ha dato mandato al presidente Lorenzo Rosi per proseguire le trattative e giungere a un’intesa in tempi brevi.
L’OFFERTA DI BPVI – L’offerta della banca vicentina, presentata a fine maggio, era in realtà subordinata alla conferma da parte del cda toscano entro domani “di una preliminare valutazione positiva dell’Opa pur restando impregiudicata ogni ulteriore valutazione”. “Il consiglio di amministrazione di Banca Etruria ha deliberato di riscontrare la lettera d’offerta ricevuta da Banca Popolare di Vicenza e, pur confermando l’interesse a un’integrazione, ha evidenziato al contempo di non potere esprimere allo stato una preliminare valutazione positiva della proposta cos?ì come rappresentata da Banca Popolare di Vicenza, in ragione dell’esigenza di svolgere congiuntamente ulteriori approfondimenti in merito alla struttura e alle condizioni dell’operazione”, recita il comunicato dell’istituto aretino.
MANDATO AL PRESIDENTE ROSI – “Il consiglio di amministrazione”, prosegue la nota, “ha, quindi, conferito mandato al presidente Lorenzo Rosi di proseguire nella trattativa con Banca Popolare di Vicenza per addivenire, in tempi brevi, a un’intesa sulle modalità di aggregazione che preveda adeguate garanzie di tutela dei soci, dei dipendenti e dei valori aziendali di Banca Etruria e offra, quindi, concrete possibilità di portare positivamente a compimento il processo di integrazione”.