Banca IFIS ha approvato i risultati finanziari del primo trimestre del 2016
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“Abbiamo chiuso un trimestre caratterizzato da una grande volatilità dei mercati e da continue incertezze sistemiche” ha dichiarato Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS. “Conseguenza di questa situazione è un susseguirsi di adattamenti, anche normativi e di strumenti da parte dei regolatori, azioni che richiedono agli operatori una repentina reattività, associata ad una elevata capacità di adattamento. Doti, queste, che Banca IFIS continua a sviluppare in maniera forte e positiva, intraprendendo con abilità la strada del cambiamento e mettendo in discussione metodologie e processi al fine di migliorare sempre di più la redditività.

Nonostante in questo periodo ci venga richiesto di navigare a vista – continua l’AD – il nostro business model ci permette di affrontare con agilità i cambiamenti e le sfide che il mercato ci pone, avendo sempre chiaro il nostro obiettivo: essere redditizi e creare valore per tutti i nostri stakeholder”.

L’utile netto di periodo totalizza 22,0 milioni di euro, rispetto ai 26,2 milioni di marzo 2015 con un decremento del 16,0%. Il risultato è influenzato dalle poste non ricorrenti di seguito evidenziate:

  • Utile da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5,5 milioni di euro a seguito di vendita di parte del portafoglio titoli di debito effettuate nel primo trimestre 2016. Da 1.064,7 milioni di euro residui al 31 marzo 2016, circa 740 milioni di valore nominale saranno rimborsati entro il terzo trimestre 2016. In assenza di altre operazioni, a fine 2016 residueranno in bilancio titoli di Stato per circa

320 milioni di euro di valore nominale. Di questi, circa 270 milioni saranno rimborsati ad agosto 2017.

  • Rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita per 3,0 milioni di euro riferite a titoli di capitale non quotati per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).
  • Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per 3,8 milioni di euro, di cui 2,2 milioni di euro quale stanziamento del contributo per l’esercizio in corso al Fondo di risoluzione Nazionale istituito dalla Banca d’Italia a seguito del recepimento della Direttiva BRR 59/2014 e di cui 1,6 milioni di euro a seguito dei colloqui intercorsi con l’Agenzia delle Entrate per la definizione di una proposta transattiva a stralcio dei contenziosi relativi alle annualità 2004 e 2005.

 

Quanto alle principiali dinamiche economiche che hanno contribuito alla formazione del risultato del primo trimestre 2016 si evidenzia:

  • Margine di intermediazione pari a 79,4 milioni di euro (+9,3% rispetto al primo trimestre 2015, pari a

72,6 milioni), grazie alla significativa crescita registrata dal segmento DRL (28,7 milioni di euro, +224,0%); positivi anche i settori Crediti Commerciali (41,3 milioni di euro, +5,0%) e Crediti Fiscali (4,2 milioni di euro, +6,4%). Il settore Governance e Servizi registra invece una diminuzione (5,2 milioni di euro, -74,7%) a seguito del riassetto del portafoglio titoli avvenuta nel mese di aprile 2015 con conseguente impatto sulla componente di interessi attivi prodotti.

  • Rettifiche di valore nette pari a 11,0 milioni di euro, riferibili per 8,1 milioni di euro a crediti verso clientela (rispetto ai 5,5 milioni al 31 marzo 2015, +47,9%) e per 3,0 milioni di euro alle citate rettifiche di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita.
  • Costi operativi, pari a 35,8 milioni di euro contro 25,6 milioni di marzo 2015, con un aumento del 40,1%; tale incremento è sostanzialmente attribuibile ai citati accantonamenti a fondi rischi e oneri e alle altre spese amministrative, quale conseguenza dell’aumentata attività del settore DRL, con particolare riferimento ai costi propedeutici all’avvio delle attività di recupero e ai costi di collection. Quanto alle spese per il personale, pari a 13,4 milioni (11,5 milioni a marzo 2015, +16,4%) l’aumento è legato alle assunzioni avvenute nel corso del primo trimestre 2016 (50 risorse, +16,3%), coerentemente con l’obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business, in particolare nel settore DRL. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a marzo 2016 è di 755 risorse.

Con riguardo al contributo dei singoli settori alla formazione del risultato economico del primo trimestre 2016, si riportano nel seguito le dinamiche dei settori i cui contributi sono risultati maggiormente significativi o superiori rispetto alle attese:

 Crediti Commerciali: Il margine di intermediazione del settore Crediti Commerciali pari a 41,3 milioni di euro (+5,0%, rispetto ai 39,3 milioni di euro del primo trimestre 2015) è prevalentemente riferibile alle aree di business Credi Impresa Futuro e Pharma. Il turnover del settore è pari a 2,4 miliardi di euro (+10,0% rispetto al primo trimestre 2015), con un numero di imprese clienti pari a 4.586 (+6,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e con un impiego puntuale di 2,8 miliardi di euro (-3,0% rispetto a dicembre 2015). Inoltre, il margine di intermediazione del settore Crediti Commerciali beneficia, per 2,3 milioni di euro, della redditività riconducibile al nuovo business delle multi-utilities, avviato a fine dicembre 2015. Il margine di intermediazione riconducibile all’area di business Pharma si attesta a 8,4 milioni (7,9 milioni di euro del 31 marzo 2015, +5,8%), con un significativo incremento del turnover, +22,3% rispetto al 31 marzo 2015.

Quanto alle rettifiche di valore nette su crediti, esse ammontano a 5,3 milioni (5,5 milioni nel primo trimestre 2015, -3,8%), con un costo del rischio di credito relativo ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all’impiego medio su tale categoria, che si attesta a 87 bps (145 bps al 31 marzo 2015, 90 bps al 31 dicembre 2015).

DRL (Distressed Retail Loans): I risultati del primo trimestre 2015 sono positivamente influenzati, oltre che dalla prosecuzione dell’attività di recupero mediante raccolta di piani cambiari e manifestazioni di volontà, dal rilascio a costo ammortizzato di un’importante quota del portafoglio, a seguito della conclusione della fase di verifica documentale, e della conseguente attività di raccolta di piani (cambiari e di rientro) avvenuta su tali posizioni, con un effetto positivo sul margine di intermediazione di circa 6,0 milioni di euro. Si segnala, inoltre, che nel primo trimestre 2016 sono state aggiornate le previsioni dei flussi di cassa delle posizioni in gestione giudiziale, includendo anche una stima degli interessi di mora ritenuti recuperabili, con un effetto positivo sul margine del trimestre di circa 1,6 milioni di euro. Rispetto alla creazione del Fondo Atlante per lo smaltimento dei crediti in sofferenza delle banche del Paese, Banca IFIS non segnala alcuna reazione dei player e dei prezzi, né ritiene prevedibile un’influenza degli interventi del Fondo sul mercato italiano dei crediti deteriorati nel segmento del credito al consumo unsecured, mercato che continua a funzionare regolarmente e del quale Banca IFIS è leader.

 G&S (Governance e Servizi): il margine di intermediazione registra un calo del 74,7%, da 20,5 milioni di euro a 5,2 milioni di euro principalmente quale effetto dell’operazione di riassetto del portafoglio titoli avvenuta nel mese di aprile 2015 con conseguente riduzione degli interessi attivi maturati. Tale calo è parzialmente compensato dagli effetti della cessione di titoli di Stato per 2,1 miliardi di euro effettuata nel primo trimestre 2016 che ha fatto registrare un utile da cessione di 5,5 milioni di euro. Quanto al costo della raccolta retail (quest’ultima pari a 3,3 miliardi di euro rispetto ai 3,1 miliardi di euro del 31 marzo 2015), esso si attesta a 1,26% rispetto a 1,48% di marzo 2015 ed è atteso in marginale crescita per effetto dell’introduzione delle nuove scadenze di rendimax a 3, 4 e 5 anni.

 Le sofferenze nette ammontano a 30,9 milioni, sostanzialmente invariate rispetto al dato di fine esercizio

2015 (-0,1%); il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore si attesta all’1,1%, anch’esso invariato rispetto al 31 dicembre 2015. Il rapporto tra le sofferenze nette e il patrimonio netto si attesa al 5,6% rispetto al 5,4% al 31 dicembre 2015. Il coverage ratio si attesta al 88,0% (87,9% al 31 dicembre 2015);

 La categoria delle inadempienze probabili nette presenta un saldo di 50,4 milioni rispetto ai 39,6 milioni a fine 2015 (+27,3%). L’aumento è principalmente riconducibile ad una posizione individualmente significativa precedentemente classificata nella categoria delle esposizioni scadute nette deteriorate. Il coverage ratio si attesta al 31,5% (32,1% al 31 dicembre 2015);

 Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 99,8 milioni contro i 58,2 milioni a dicembre 2015 (+71,4%). L’aumento è imputabile a crediti scaduti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo che passano da 1,2 milioni a fine 2015 a 44,7 milioni al 31 marzo 2016 (per 42,6 milioni di euro riconducibili al segmento utility). Il coverage ratio si attesta al 1,7% (2,6% al 31 dicembre 2015).

 

 

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