Banco Popolare: le rettifiche sui crediti penalizzano i conti

Ancora nessun commento

Il CdA del Banco Popolare ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2014, che vede una perditapari a 19,0 milioni di euro anche se va detto che il risultato “normalizzato” (senza gli impatti della Fvo e la quota di pertinenza di terzi) è positivo per 13,7 milioni.
In effetti, per effetto del miglioramento del merito creditizio del Banco, l’impatto della Fvo sul primo trimestre 2014 è risultato negativo per 30,1 milioni (-20,1 milioni al netto dell’effetto fiscale) così come pure lo era stato nel quarto trimestre del 2013 (-110,7 e -74,1 milioni rispettivamente al lordo ed al netto dell’effetto fiscale). Nel primo trimestre dell’esercizio 2013 si era invece registrato un peggioramento del merito creditizio del Banco Popolare, cui era conseguita la rilevazione di un impatto economico positivo pari a 76,4 milioni (+51,2 milioni al netto dell’effetto fiscale).

 

Nell’ambito del conto economico, i proventi operativi totalizzano 893 milioni di euro (-1,3% a/a ma +0,3% trim/trim), con il margine di interesse in calo a 372,5 milioni (-8,0% a/a e -4,5% trim/trim) a causa sostanzialmente della riduzione del volume medio degli impieghi, e le commissioni nette in crescita a 371,7 milioni (+1,8% a/a e +16,4% trim/trim), grazie soprattutto alla performance delle commissioni dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+15,0 per cento), mentre gli altri proventi netti di gestione presentano un saldo positivo pari a 40,6 milioni, in calo di circa 12 milioni rispetto sia al primo che al quarto trimestre 2013.
Il risultato netto finanziario (senza Fvo) è pari a 88,4 milioni rispetto ai 76,7 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (+15,2% a/a) e ai 120,8 milioni del quarto trimestre 2013.
Gli oneri operativi totalizzano invece 555 milioni di euro (-0,6% a/a e -7,1% trim/trim), con le spese per il personale in diminuzione a 344,2 milioni (-1% a/a), le altre spese amministrative in forte calo a 161,7 milioni (-9,7% a/a), grazie alla rilevazione dell’insussistenza di alcuni debiti stanziati nel precedente esercizio, e le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali a 48,8 milioni rispetto ai 31,5 milioni del primo trimestre 2013. Il cost/income di periodo, calcolato al netto dell’impatto della variazione del merito creditizio, risulta pari al 62,1% rispetto al 61,8% del primo trimestre 2013.
Il risultato della gestione operativa ammonta di conseguenza a 337,9 milioni di euro (-2,3% a/a ma +15,6% trim/trim)).
Infine le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela sono in forte crescita a 328,0 milioni (+43,3 a/a), a causa del “persistere di un difficile contesto economico”, mentre il costo del credito su base annua aumenta di pari passo a 144 pb rispetto ai 96 punti base del primo trimestre 2013.

Raccolta indiretta ok

Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta ammonta a 89,0 miliardi di euro (-4,2% a/a e -1,1% trim/trim), a causa della riduzione della raccolta obbligazionaria e delle operazioni di pronti contro termine con la Cassa Compensazione e Garanzia, mentre risulta in aumento la raccolta “core” rappresentata dai conti correnti e dai depositi (+2,2 miliardi). La raccolta indiretta cresce invece a 66,8 miliardi (+10,1% a/a e +4,7% trim/trim), grazie sia alla componente della raccolta amministrata (+3,6% trim/trim) sia alla raccolta gestita (+6,0% trim/trim).

 

Gli impieghi lordi ammontano a 91,0 miliardi di euro (-5,0% a/a e -0,6% trim/trim). In questo quadro le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, incagli, crediti ristrutturati ed esposizioni scadute) ammontano al 31 marzo 2014 a 14,4 miliardi (+15,6% a/a e +3,1% trim/trim); al netto delle rettifiche di valore, le sofferenze del Gruppo ammontano a 5,8 miliardi, gli incagli a 7,0 miliardi, i crediti ristrutturati a 1,0 miliardi e le esposizioni scadute a 0,5 miliardi.
Infine, in relazione alla posizione patrimoniale del Gruppo, il common equity tier 1 ratio “phased in” al 31 marzo 2014 è al 10,1%, mentre il CET 1 ratio “phased in” pro-forma (considerando gli effetti dell’aumento del capitale e delle incorporazioni di Credito Bergamasco e Banca Italease) è al 13,2%; il CET 1 ratio “fully phased” pro-forma (ossia calcolato sulla base delle regole che saranno in vigore al termine del periodo transitorio) è invece stimato all’11,2 per cento.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Stop alle armi, la clamorosa svolta degli Usa su Israele

I livelli di tensione in Medio Oriente salgono in maniera proporzionale a quelli tra Israele i loro partner di maggioranza, cioè gli Stati Uniti. L’amministrazione Biden è stanca di dover competere su più fronti e vedono quello di Gaza come il meno “utile alla causa” e, al contempo, come il più dannoso. Dal canto suo…

Leggi »

Turisti a piedi: sciopero dei taxi il 21 maggio 2024

I principali sindacati dei tassisti hanno annunciato uno sciopero nazionale per il 21 maggio, dalle ore 8:00 alle 22:00, con una manifestazione prevista a Roma. Nonostante lo stop, i servizi rimarranno disponibili per gli anziani, le persone con disabilità e i malati. Perché i tassisti scioperano Questo sciopero è il culmine di una serie di…

Leggi »

Travis Scott a Milano, prezzo biglietti: quanto guadagna il rapper

L’Italia diventa una tappa fissa nei tour europei di Travis Scott. Di certo un peso in tale decisione lo ha avuto l’enorme trionfo al Circo Massimo di Roma. Una serata da ricordare, che resterà negli annali degli eventi musicali della Capitale. Il rapper di Houston fa ritorno nel Bel Paese e, nello specifico, sarà possibile…

Leggi »