Nuovo bando di Tilt per aiutare start up B2B
Nasce Tilt: un ecosistema di competenze ed eccellenze

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Tilt ricerca startup in cinque settori: Realtà virtuale, Internet of Things, Salute, Mare e Turismo. La logica rimane quella di offrire strumenti per fare nascere business realizzabili, non per dare soldi a pioggia a idee poco concrete

Nata il primo marzo a Triste da cinque realtà, Tilt a distanza di tre mesi dal debutto come Digital Hub per lo sviluppo di start up tecnologiche, lancia il secondo bando dedicato al mondo ICT B2B e apre un ufficio oltreoceano a Seattle, cercando di individuare nuove aree e nuovi acceleratori di business.
La logica che sottende al nuovo bando è quella di rendere disponibili competenze, servizi e strumenti per le start up selezionate, in coerenza con quanto detto all’inaugurazione triestina. “Non vogliamo dare soldi alle start up ma supporto per formazione, promozione, marketing, realizzazione rete commerciale, competenze di sviluppo tecnico sia in ambito software sia hardware necessarie per passare dalla fase prototipale a quella industriale. Un complesso di attività che hanno un valore stimabile in 50.000 euro a start up” ribadisce Michele Balbi, presidente di Teorema Engineering che ha ideato a Trieste Tilt, in partnership con Area Science Park (il parco tecnologico nazionale che opera sotto il controllo del Miur) l’università, il comune e Microsoft come partner tecnologico.
Il nuovo bando B2B, con il nome di IFChallenge ICT, prevede la selezione di idee in cinque settori: Realtà virtuale, Internet of Things, Salute, Mare e Turismo e si aprirà a metà giugno, per tutto luglio, con una responso da parte del comitato etico scientifico previsto per settembre.
A sostegno del progetto anche un contributo che arriverà fino a 25.000 euro da parte della fondazione filantropica Ananian, rivolta ai giovani triestini o residenti in Friuli e Veneto, disposta a incentivare le sinergie con Tilt laddove ci siano progetti meritevoli. “Credo cha la call per questo secondo bando, legata a realtà virtuale e IoT, vedrà un buon interesse, con l’obiettivo di selezionare almeno tre start up sulle quali vorremmo concentrarci dopo una attenta scrematura – auspica Balbi –.  Non vogliamo dare denaro a pioggia ma servizi per aiutare le start up a crescere, per scoprire se hanno la stoffa per fare gli imprenditori”.Una ricerca cha alza l’attenzione anche oltreoceano, a Seattle, dove Tilt ha deciso di aprire un ufficio che sia una “vera e propria antenna tecnologica”, per intercettare nuovi trend e che si avvale della collaborazione  di Paolo Tosolini per guidare l’ufficio americano, esperto di nuove tecnologie e già fondatore di una agenzia specializzata in tecnologie emergenti legate a realtà 3d e virtuale. L’ufficio sarà anche un punto di appoggio per un prossimo progetto di Tilt, che sta pianificando di portare una trentina di intelligenze curiose e di imprenditori coraggiosi a incontrare le aziende della Silicon Valley a fine settembre.

Tra i progetti in cantiere anche un corso avanzato gratuito, che partirà il 27 giugno, per la riqualificazione professionale sulle tecnologie di collaboration di Microsoft, destinato a cassaintegrati e giovani in cerca di lavoro che abbiano una buona competenza tecnica, corso al quale ne seguirà uno di base a settembre aperto a tutti. “Anche noi, come azienda, riflettiamo un problema di skill shortage evidente in tutta Italia” ribadisce Balbi e visto che a  settembre la partnership tecnologica potrebbe allargarsi ad altri vendor, oltre a quella attuale con Microsoft, si apre la porta alla ricerca di profili su tecnologie diverse.  “Non siamo legati solo a tecnologia Microsoft” precisa Balbi, senza sbilanciarsi però su quali altri vendor pensa di reclutare come partner tecnologici dopo l’estate. Ma probabile che ci stia già lavorando.

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