La conferma arriva da Bankitalia: nel 2016 sono stati 21.652 i ricorsi presentati alle banche. Nel 2017 potrebbero essere molti di più.
Un picco senza precedenti ha riguardato l’anno 2016 con più di 21 mila ricorsi (+60%) presentati nei confronti del colosso bancario. La questione si aggrava se facciamo riferimento al primo semestre dell’anno 2017, che mette già in chiaro una cosa: quest’anno si potrebbe arrivare a 31.500 ricorsi.
Le domande arrivano un po’ da tutta Italia. In testa Roma, Milano e Napoli. A seguire Bari, Torino, Palermo e Bologna. Ad essere tartassati dai ricorsi soprattutto Prestitalia, Santander Consumer Bank, Ibl e Barclays Bank. I principali motivi del ricorso hanno riguardato principalmente la cessione del quinto, ma anche mutui e credito ai consumatori.
Ricorsi, lo strumento nelle mani del cliente
Il vicedirettore generale della Banca d’Italia vede la questione da un’altra prospettiva. I ricorsi infatti, secondo Luigi Federico Signorini, non sarebbero negativi. Bensì si tratterebbe di una crescita di fiducia nei confronti delle banche e di un apprezzamento verso uno strumento di tutela che prima non c’era: il ricorso. E potrebbe anche essere vero. Infatti nel 2016 le banche si sono schierate per un buon 75% dalla parte dei propri clienti.
L’analisi del problema, da parte del vicedirettore, continua sulla scia dell’agevolazione dei clienti. Presentare un ricorso, infatti, sembrerebbe un gioco da ragazzi. Insomma, costa soltanto 20 euro e chiunque può farlo da casa scaricando il modulo dal sito dell’Abf.
13 milioni sono gli euro che l’anno scorso sono stati restituiti ai clienti che hanno presentato ricorso, anche se l’attesa è lunga. Per ricevere una risposta sul proprio ricorso bisogna avere pazienza, perché potrebbero passare anche 365 giorni. Un’eternità se pensi di aver ragione.
Ma l’Arbitro bancario rassicura. Le tempistiche sono migliorate molto rispetto a prima: se prima venivano valutati soltanto 63 casi nel corso di una riunione, oggi se ne valutano 220. Come non si sa, ma l’importante è sbrigarsi.
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