Barclays lascerà il mercato creditizio italiano entro due anni
Barclays sceglie un ex BofA come nuovo chief operating officer

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Dopo aver lasciato già Spagna e Portogallo, la scelta di uscire dal mercato consumer italiano è coerente con la strategia di focalizzarsi sul settore investimenti e corporate banking e di riposizionarsi sui mercati statunitensi e inglesi. Una strategia già anticipata dalla cessione in dicembre delle 89 filiali italiane a Che Banca! (Mediobanca).

“Contiamo di concludere l’operazione in uno o due anni” ha detto la responsabile Barclays per l’Italia Alessandra Perrazzelli. “Tutto dipenderà dalle condizioni del mercato. Stiamo testando anche l’appetito degli investitori”. Per Barclays le consumer operations nell’Europa continentale non sono considerate core business. “Barclays sta lavorando per semplificare i suoi business e concentrarsi in quelli più profittevoli, in cui essere competitivi con i colossi americani. In questo processo è coinvolta anche l’Italia, dove Barclays va molto bene nel settore del corporate-banking”.

Per la manager tra i motivi che hanno portato Barclays e altri istituti stranieri a ritirarsi dall’Italia c’è la mancanza di trasparenza e le zone grigie nelle regole della governance. “L’Italia sta pagando per questo ma il governo Renzi sta cercando di colmare questi gap con riforme che però hanno tardato troppo ad arrivare” dice Perrazzelli. “Il governo sta andando nella giusta direzione per risvegliare l’interesse degli investitori ma occorre fare in fretta, perché si è già perso troppo tempo”. Ora resta da capire che fine faranno i mutui e i prestiti degli italiani che si sono affidati alla Barclays, per comprare casa, per esempio.

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