Barclays: tagli 15.000 dipendenti e creazione di “bad bank”

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Il colosso bancario britannico Barclay staglierà quest’anno fino a 15.000 posti di lavoro, più delle attese, che avevano previsto licenziamenti di 10-12.000 unità. Gran parte dei licenziamenti riguarderà la divisione di investment bank – entro la fine del 2016, il personale presso la banca di investimento scenderà di 7.000 unità – ma la scure dei tagli si abbatterà anche sui dipendenti che operano nella divisione retail.

La decisione è stata presa dall’amministratore delegato Antony Jenkins, che ha sostituito Bob Diamond, a seguito dello scandalo sul Libor. Obiettivo di Jenkins è quello di fare il modo che la banca torni a puntare sulle sue operazioni di retail, piuttosto che su quelle di investment banking; Jenkins punta anche a ridurre la forza lavoro globale della banca nei prossimi sei anni da 140.000 a 100.000 dipendenti.

Non solo riduzione dello staff. Il ceo è prossimo ad annunciare anche la creazione di una “bad bank” dove raccogliere gli asset che non stanno registrando una buona performance. Secondo la BBC, probabile inoltre una riduzione del numero delle filiali, che al momento sono 1.600, ma che potrebbero scendere di 400 unità nell’arco dei prossimi mesi. Un annuncio in tal senso non sarebbe però imminente.

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