L’utile dell’Agricole balza del 30%

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Crédit Agricole ha registrato un utile netto di 868 milioni nel primo trimestre dell’anno, segnando una crescita del 30%, ben sopra le attese, grazie alla buona performance dei mutui regionali. L’utile netto consolidato del gruppo Agricole, che comprende l’intero gruppo delle banche regionali, è salito invece del 15% nel primo trimestre, a quota 1,42 miliardi.

Per Jean-Marie Sander, presidente di Crédit Agricole, «si tratta di buoni risultati in un’economia stagnante, raggiunti grazie al mantenimento di un alto livello dei risultati delle casse regionali e alla crescita di quelli di Crédit Agricole», risultati che, ha aggiunto, «confermano la solidità finanziaria del nostro gruppo». Per il ceo, Jean-Paul Chifflet, «i risultati del trimestre riflettono i fondamentali del nostro gruppo, da noi riaffermati al momento della pubblicazione del piano a medio termine, il 20 marzo scorso. Il nostro obiettivo per i prossimi mesi è l’attuazione degli orientamenti del nostro piano».

Per quanto riguarda Cariparma, Crédit Agricole, guidata dall’amministratore delegato Giampiero Maioli, che è anche senior country officer dell’Agricole in Italia, il primo trimestre 2014 conferma livelli importanti di liquidità e solidità e un tendenziale positivo di redditività, trainato in particolar modo dal miglioramento progressivo della gestione operativa nonostante il costo del credito. L’eccedenza di liquidità è di circa 2,8 miliardi, orientata a supporto delle fabbriche prodotto del gruppo Crédit Agricole in Italia. Gli impieghi alla clientela mostrano una sostanziale tenuta rispetto a fine 2013 sia nel comparto famiglie che aziende. In continuità con le performance dell’anno scorso si rileva ancora positivo l’andamento della raccolta gestita, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Nel periodo sono stati collocati 1,3 miliardi di prodotti (+45% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). In termini di redditività, l’utile netto del trimestre si attesta a 33 milioni di euro (in calo del 13% rispetto al primo trimestre 2013, che beneficiava dell’affrancamento fiscale pari a 18 milioni), mentre il risultato ante imposte è in crescita del 42%. Il raffronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia una gestione operativa in netto miglioramento (+13%), sostenuta dalla crescita degli interessi (+7%) e dalle azioni strutturali attivate sui costi operativi che hanno permesso un ridimensionamento importante di tutte le spese (-5%).

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