BCE aumenta i tassi di interesse: come incide sui mutui a tasso variabile? 
Dopo l'aumento dello 0,5% a luglio e dello 0,75% a settembre la Banca Centrale Europea (BCE) aumenta di nuovo i tassi di interesse sui mutui.

Dopo l’aumento dello 0,5% a luglio e dello 0,75% a settembre la Banca Centrale Europea (BCE) aumenta di nuovo i tassi di interesse sui mutui. L’aumento dell’inflazione e quello dei prezzi dei beni di consumo incidono anche sui tassi di interesse che le banche applicano ai loro mutui, in particolare, a risentirne maggiormente è il mutuo tasso variabile.

In questo momento storico dunque la BCE sta attuando una politica monetaria di tipo restrittivo: questo vuol dire che la liquidità sul mercato scarseggia a causa dell’aumento dei tassi e, di conseguenza, richiedere denaro in prestito risulta essere più costoso.

In un contesto simile chi ha un mutuo a carico può incorrere in rischi diversi a seconda che si tratti di un mutuo a tasso fisso o un mutuo tasso variabile. Esistono però dei modi per evitare di dover pagare importi sempre maggiorati e soluzioni interessanti per limitare i danni da aumento dei tassi di interesse, a tal proposito è possibile dare un’occhiata ai dettagli su mutuo a tasso variabile BPER. 

I rischi per chi ha un mutuo tasso variabile

Per prima cosa è bene sottolineare come i tassi di interesse che vengono applicati ai mutui dipendono dallo spread a cui va aggiunta la quota di un ulteriore tasso, rappresentato dall’euribor o dall’IRS. Se per chi ha acceso un mutuo bancario con interesse a tasso fisso le preoccupazioni non ci sono perché anche in periodi di aumento dei tassi di interesse l’importo della rata mensile rimane fissa, più preoccupante è la situazione per chi ha un mutuo tasso variabile.

La rata, in questa circostanza, si ridefinisce in genere su base mensile ed è data dalla sommatoria dello spread e dell’euribor: più quest’ultimo sarà alto, più la rata del mutuo sarà maggiore. L’importo sarà differente anche in base al tempo da cui si sta pagando il mutuo, infatti, un mutuo in via di estinzione avrà ripercussioni sull’aumento dell’euribor meno impattanti rispetto a chi ha un mutuo acceso da poco.

Rinegoziare il mutuo per evitare aumenti della rata

Per cercare di limitare la somma da dover pagare mensilmente per la rata del mutuo, ci si può rivolgere alla propria banca o ad una banca differente per rinegoziare il mutuo. Le soluzioni da richiedere all’istituto di credito sono essenzialmente due: rinegoziare il mutuo o fare una surroga

Nel primo caso ci si può rivolgere alla banca con cui è stato acceso il mutuo chiedendo di poter passare da un tasso variabile ad un tasso fisso. Potrebbe accadere che nel momento in cui se ne faccia richiesta, i tassi fissi del mercato siano troppo alti, in questo caso si può optare per un tasso misto in modo da fissare un massimale dell’importo, stipulando un mutuo con cap oppure uno a rata protetta: in quest’ultimo caso non è la rata del mutuo a crescere mensilmente, bensì la durata dell’estinzione del mutuo stesso.

L’alternativa alla rinegoziazione del mutuo è la surroga, una soluzione che dà l’opportunità di cambiare completamente il proprio mutuo rivolgendosi ad una banca differente dalla propria al fine di ottenere condizioni più favorevoli. In questo caso il debito residuale del mutuo verrà trasferito alla nuova banca.

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