Bce non rischia e taglia tassi, ma altre misure potrebbero arrivare nei prossimi mesi

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È arrivato a sorpresa il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce, che ha ridotto il Refi rate di 25 punti base, portandolo al nuovo minimo storico dello 0,25%. Ridotto anche il tasso marginale sui prestiti allo 0,75% dal precedente 1%. La violenta reazione delle borse, che hanno accelerato al rialzo, e il forte deprezzamento dell’euro, sceso ai minimi da quasi due mesi verso il dollaro, mostrano che la decisione ha colto di sorpresa un po’ tutti gli operatori, che si aspettavano una riduzione dei tassi solo a partire dai prossimi meeting.

Il segnale nei confronti del mercato rimane forte. La Bce intende rispettare il suo principale obiettivo che rimane la stabilità dei prezzi, con un tasso di inflazione prossimo al 2%. I recenti dati avevano mostrato di fatti un pericoloso rallentamento dei prezzi al consumo che hanno riportato nella mente degli operatori lo spettro della deflazione. Il timing “affrettato” della decisione ci induce a ritenere che la politica monetaria possa essere allentata ulteriormente, magari attraverso operazioni di natura non convenzionale.

Ci aspettiamo una nuova LTro nel primo trimestre dell’anno che in qualche modo possa avere un effetto più diretto sull’economia reale. Il taglio dei tassi infatti rimane per lo più un operazione “civetta”, con una forte valenze simbolica. L’euro/dollaro si è arrestato ora a 1,3355 e ulteriori scivoloni sono possibili sino a 1,33 se anche i dati sul Pil Usa dovessero risultare migliori delle attese.

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