Eurofidi, Ghiglia ordina l’alt

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Sorpresa: la Regione Piemonte decide di mantenere invariata la sua quota in Eurofidi. E’ quanto si legge nella nota che prevede una riorganizzazione delle partecipate approvata oggi dal consiglio regionale. Sembra saltare così il piano di diluizione previsto da Finpiemonte che ancora nelle scorse ore dava per scontato un alleggerimento dall’attuale 17,75% fino a un tetto minimo del 10% e sondando a questo proposito la volontà della neonata Eurogroup a farsi carico della quota in uscita. La decisione viene accolta con favore dal presidente dal numero uno di Eurogroup Massimo Nobili: “La considerazione che la quota regionale in Eurofidi, detenuta attraverso Finpiemonte partecipazioni, è strategica, non può che farci piacere perchè coglie in pieno il ruolo di Eurofidi soprattutto in un momento come questo in cui l’accesso al credito per le piccole imprese va facilitato e che senza il ruolo di garanzia dei Confidi è praticamente impossibile”. La decisione di mantenere invariata la quota però pone qualche problema di disponibilità proprio nel momento in cui Eurofidi si appresta, giovedì prossimo, a varare un aumento di capitale piuttosto significativo. A quanto si apprende, la proposta riguarda un aumento per 50 milioni di cui 30 di sovrapprezzo. La quota di Finpiemonte vale quindi 8,3 milioni. Al netto dei 4 milioni già versati negli anni scorsi in conto capitale, (secondo fonti regionali sarebbero però di più) si tratta comunque di 4,3 milioni. Accanto al problema dell’investimento regionale, che probabilmente potrà avvenire in più tranche nel corso degli anni, c’è quello della riorganizzazione di Eurogroup. La diluizione di Finpiemonte infatti sarebbe stata funzionale all’ingresso della neonata holding di via Perugia in Eurofidi, ma se ora le quote regionali resteranno indisponibili si dovrà ricorrere a un piano B. E qui emerge la cautela sul piano di riassetto di via Perugia dell’assessore alle partecipate Agostino Ghiglia, che sottolinea: “La regione attraverso Finpiemonte partecipazioni vuole sostenere il sistema dei Confidi, se la riorganizzazione del gruppo fa cambiare pelle a queste società o mette a disposizione investimenti regionali per aziende che fanno altro e che possono stare da sole sul mercato c’è il rischio che la Regione vi incida in maniera impropria. E’ sicuramente un discorso da approfondire e che porrò alla giunta”.

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